Vasco a Padova: come in aeroporto

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VASCO ROSSI

Due concerti a Padova per Vasco Rossi, domani e giovedì, e allo stadio si sperimentano nuove misure organizzative e di sicurezza che serviranno anche per i Pearl Jam, attesi il 24 giugno. Mentre Vasco se la gode in una villa sulla Riviera del Brenta, allo stadio Euganeo di Padova il palco è gia pronto e l’area è in via di allestimento.

”Due anni fa la seconda data non andò esaurita – spiega Valeria Arzenton, responsabile della Zed che ha in carico la data di Padova – questa volta invece abbiamo due sold out per 86mila biglietti venduti”.   Le nuove norme di sicurezza impongono passaggi dai tornelli e dai metal detector a ogni entrata, per cui il consiglio, più che un invito una regola di buon senso, è “arrivare con largo anticipo, anche se si ha un biglietto per posti numerati, non portare con sé nulla di ingombrante o pericoloso o vietato come ricariche power bank, spray, oggetti contundenti, computer, bottiglie di vetro, di acqua col tappo, o il rischio è di non riuscire a entrare o farlo  a spettacolo ampiamente iniziato. Fate conto di dover prendere un volo intercontinentale. Organizzatevi allo stesso modo”.

I parcheggi attorno allo stadio sono stati ampliati, con nuove aree attrezzate sui prati (se non c’è nubifragio),  e bus navetta partiranno da Padova continuamente dopo le 15, con ritorno garantito, e bici e scooter potranno parcheggiare gratis.

La novità è l’istituzione dei bar inrni che utilizzeranno il pagamento in token. Bisognerà quindi acquistarli alle apposite casse, senza diritto di rimborso, per poi usarli ai punti ristoro velocizzando le file. “All’esterno si pagherà sempre in euro, ma saranno accettati anche i token a fine concerto”, spiegano.

Il pit aprirà intorno alle 14.45.  “C’è chi si è già messo in coda all’ingresso portandosi la tenda per dormire”. Non sono previsti incidenti come lo “ sfondamento”: “Lì il pit era grande il doppio e c’era molta più gente. A Padova i controlli sono più semplici”.

Il concerto ha finito la sua parte di rodaggio. Il palco è dominato dai videowall scomponibili e mobili che cambiano continuamente prospettiva scenica. Vasco si è divertito a ricomporre la scaletta scegliendo brani meno abituali del repertorio e arrangiamenti, curati da Vince Pastano dopo la scomparsa di Guido Elmi molto virati verso un rock aggressivo e incalzante, quasi metal. Vasco si diverte, come ringiovanito e adrenalinico; il pubblico anche. Domina a tratti la scena il nuovo acquisto Beatrice Antolini, la bionda polistrumentista a cui il Blasco affida l’inizio dello show e che si alterna fra percussioni, tastiere, chitarre e cori rinnovando il parco sonoro del Blasco e regalando alla band un nuovo punto di attrazione sonora.

Se i fan dovranno andare al concerto come in aeroporto, Vasco è pronto a farli decollare.

Giò Alajmo

(C) 5 giugno 2018

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Giò Alajmo ha la stessa età del rock'n'roll. Per 40 anni (1975/2015) è stato il giornalista musicale del principale quotidiano del Nordest, oltre a collaborare saltuariamente con Radio Rai, Ciao 2001, radio private e riviste di settore. Musicalmente onnivoro, è stato tra gli ideatori del Premio della Critica al Festival di Sanremo e ha scritto libri, piccole opere teatrali, e qualche migliaio di interviste e recensioni di dischi e concerti.

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