Zucchero a Piazza San Marco: un concerto immersi nella bellezza

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Foto di Eleonora Rubini

Molto raramente, quando si è ad un concerto, capita di vedere il pubblico guardarsi attorno a bocca aperta.
Basterebbe già questo a descrivere il concerto di ieri sera di Zucchero in Piazza San Marco a Venezia: cinquemila persone che oltre allo show sul palco si voltano spesso ad ammirare quello fornito dalla location che li accoglie, rimanendo affascinati dalla bellezza in cui sono immersi. Anche Sugar ci ha tenuto a ricordarlo (“siamo nel posto più bello del mondo”), e in questa piazza già di per sé magica i giochi di luce proiettati dal palco creano un’atmosfera ancora più intensa.

Il concerto ricalca a grandi linee lo stesso dell’ultimo tour nei palazzetti italiani, con un inizio dedicato ai brani di Black cat per poi proseguire a ritroso nella carriera ormai ultratrentennale del bluesman reggiano. La band è sempre la stessa da due anni a questa parte, per quello che ormai è diventato una sorta di neverending tour da oltre 150 date in tutto il mondo, ovvero Adriano Molinari Queen Cora Dunham alla batteria, ai fiati troviamo James Thompson (sax tenore, sax baritono, flauto, armonica), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (tromba, flicorno, corno francese) e Carlos Minoso (trombone, tuba), Polo Jones (direttore musicale, basso), Kat Dyson (chitarre, dobro, mandolino, bvs), Brian Auger (organo hammond C3),  Doug Pettibone (chitarra pedal steel, dobro, lap steel, banjo, chitarra), Nicola Peruch (tastiere), Mario Schilirò (chitarre), Andrea Whitt (violino, mandolino, chitarra pedal steel).
Oltre alla solita band ci sono due ospiti che hanno impreziosito le due serate veneziane: si tratta di Tomoyasu Hotei, guitar hero giapponese, e dell’Halleluiah Gospel Choir.

Con un’ottantina di brani a disposizione tra quelli provati dalla band, Zucchero ha solo l’imbarazzo della scelta nella composizione della scaletta e anche ieri sera ha regalato qualche novità rispetto ai concerti precedenti, come Pane e sale, scritta insieme a Francesco De Gregori nel lontano 1995 e Blu, messa un po’ troppo in disparte negli ultimi anni.
I grandi classici ovviamente ci sono tutti per un tour che si intitola proprio “The best”, da Diamante a X colpa di chi?, passando per Diavolo in me e Così celeste.
Durante i bis Sugar racconta di come ha iniziato a suonare l’organo da ragazzo, stringendo un patto con Don Tagliatella, il parroco di Roncocesi, che in cambio del servizio come chierichetto gli avrebbe lasciato la possibilità di esercitarsi con l’organo della chiesa. La prima canzone in assoluto che il giovane Fornaciari ha imparato è stata A whiter shade of pale dei Procol Harum (“una delle canzoni più belle di sempre, avrei voluto scriverla io”) e, per la prima volta, decide di eseguirla dal vivo come regalo unico e irripetibile al pubblico veneziano.
Chiudono il live A wonderful world, che immaginiamo sarà suonata in duetto con Eric Clapton il prossimo 8 luglio, quando Zucchero salirà sul palco di Hyde Park proprio insieme al chitarrista inglese e a Santana, ed E allora canto, posta in chiusura come un augurio a se stesso.

Ben 33 canzoni per tre ore esatte di concerto, dalle nove in punto fino a mezzanotte, giusto in tempo per sentire i rintocchi del “paron de casa”, il campanile di San Marco, che svetta alle spalle del pubblico e segna la fine di una notte incantata.

Ecco la scaletta del concerto:
1. Partigiano Reggiano
2. 13 buone ragioni
3. Il mare impetuoso al tramonto salì sulla a luna e dietro una tendina di stelle… (con Hotei)
4. Ci si arrende
5. Hey Lord
6. Voci
7. Con le mani
8. L’urlo
9. Dune mosse
10. Pane e sale
11. Blu
12. Vedo nero
13. Baila (sexy thing) (con Hotei)
14. Iruben me (con Hotei)
15. Menta e rosmarino
16. Never is a moment
17. Bacco perbacco
18. Chocabeck
19. Madre dolcissima (con coro gospel)
20. Così celeste (con coro gospel)
21. Miserere
22. Freedom jazz dance (Eddie Harris cover)
23. Wake me up (Avicii cover)
24. Overdose (d’amore) (con coro gospel)
25. The letter (Joe Cocker cover, con coro gospel)
26. Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’azione Cattolica (con coro gospel)
27. Diamante (con coro gospel)
28. Il volo
29. X colpa di chi?
30. Diavolo in me

31. A whiter shade of pale (Procol Harum cover)
32. A wonderful world
33. E allora canto

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