Alcuni lungometraggi in programma sono proposti in versione restaurata e rimasterizzata in alta definizione, con il recupero e l’ inserimento di brani censurati nelle edizioni italiane tradizionali
“Ciò che conta nella vita è riuscire a comunicare con gli altri” affermava il geniale cineasta svedese, uno dei più eclettici e geniali artisti del Novecento nato a Upsala nel luglio 1918. Figlio di un pastore protestante, si forma come regista teatrale e poi passa dietro la macchina da presa nel ’48 attratto dai grandi interrogativi della condizione umana. Nel 1952 gira Donne in attesa (lunedì 24 settembre ore 17), le reciproche confessioni di quattro donne che confessano i loro reciprochi rapporti sentimentali ormai segnati dalla noia e dal disincanto e due anni dopo è la volta di Una lezione d’ amore (venerdì 28 ore 18,15), storia di una coppia di coniugi infelici alle soglie del divorzio e di Un’ estate d’ amore (giovedì 27 ore 19), una ballerina da poco vedova che vive nei ricordi del suo defunto marito fino all’ arrivo di un altro uomo nella sua vita. Nel ’57 la fama di Bergman si consolida con il suo capolavoro Il posto delle fragole (lunedì 24 ore 21,15 e mercoledì 26 ore 17,30), un vecchio professore di medicina durante un viaggio insieme alla nuora per ritirare un premio accademico prestigioso, riflette sulla sua esistenza, sui suoi successi e i suoi fallimenti, aspettando con serenità la morte. Nel 1960 arriva sugli schermi un altro grandissimo successo, La fontana della vergine (martedì 25 ore 17,45), la splendida trasposizione cinematografica di una leggenda medioevale incentrata su tre pastori assassini di una ragazza che chiedono ospitalità ai genitori della vittima. La vendetta implacabile ricadrà su di loro. Dello stesso anno è Come in uno specchio (martedì 25 ore 19,30), quattro personaggi in vacanza sul Baltico angosciati da problemi esistenziali che identificano negli altri la responsabilità della loro sofferenza. Decisamente di tutt’ altro tono è A proposito di tutte queste..signore (martedì 25 ore 16), del 1963, una commedia brillante e grottesca ambientata negli anni Venti del Novecento e primo lungometraggio a colori di Bergman. Nel 1965 sono le bravissime Bibi Anderson e Liv Ullmann, le protagoniste di un altro capolavoro, Persona (mercoledì 26 ore 20,15), storia dell’ attrice Elisabeth Vogler colpita da una grave crisi nervosa durante una rappresentazione teatrale, che la porta al mutismo totale. Assistita da Alma, un’ infermiera di grande umanità, cerca di tornare in se stessa. Tra le due donne nascerà un curioso transfert della personalità. Nel 1982 il regista dopo cinque anni di esilio volontario lontano dalla sua patria, con Fanny e Alexander (venerdì 28 ore 20,15) torna ad un film in costume che si svolge in una cittadina agli inizi del secolo. Fanny e Alexander, figli di un direttore di teatro morto prematuramente, sono costretti a vivere secondo le rigide regole di un vescovo protestante.