Luigi Zampa, dalla parte del pubblico

Il 17 ottobre 2018 omaggio al grande regista italiano al cinema Trevi, la sala della Cineteca Nazionale di Roma

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Foto film Anni ruggenti

Proiezione di tre film e un incontro con Orio Calderon, Paolo Speranza e Paolo Bianchini e la presentazione del libro Luigi Zampa. Dalla parte del pubblico

Sono passati ventisette anni dalla scomparsa di Luigi Zampa, ma i suoi film, che spesso passano sul piccolo schermo, non cessano di stupirci per la loro coraggiosa modernità e per la loro lucida capacità di raccontare gli anni del dopoguerra e del boom economico. Nato a Roma il 2 gennaio 1905, Zampa, orfano di un ferroviere e ultimo di cinque figli, abbandona gli studi universitari in ingegneria e in architettura, per studiare cinema sia come attore che come regista. Inizialmente firma diverse  sceneggiature nella stagione dei telefoni bianchi per esordire alla regia nel 1940  con L’ attore scomparso e poi con due commedie di costume, Signorinette, 1943 e Un americano in vacanza, 1946. Dal 1947 insieme ai colleghi Risi, Comencini e Monicelli, si dedica ad un cinema nuovo capace di raccontare la realtà non sempre facile della nuova democrazia con L’ onorevole Angelina, protagonista Anna Magnani, che guida una rivolta anarcoide di poveri borgatari romani.  Seguono Anni difficili, 1948, scritto con Vitaliano Brancati con cui collaborerà per lungo tempo e Processo alla città, 1952 interpretato da Amedeo Nazzari nei panni di un giudice senza macchia al centro di una trama nera napoletana del primo Novecento conosciuto come il processo Cuocolo. A cavallo tra neorealismo e commedia, il regista  si fa apprezzare sia dal pubblico che dalla critica con La romana, 1954; L’ arte di arrangiarsi, 1955; Il vigile, 1960, ritratti impietosi di un paese senza morale. Del ’58 è Ladro lui, ladra lei (ore 19) con Alberto Sordi nel ruolo di un imbroglione romano di borgata, mentre Anni ruggenti (ore 17) interpretato da Nino Manfredi, è uno sguardo satirico e graffiante sul fascismo nel suo momento di massimo consenso. Nel ’68 gira Il medico della mutua (ore 22 circa), una commedia satirica sulla classe medica e negli anni Settanta continuando il suo percorso cinematografico incentrato sulla indignazione per un paese immutabile nella sua incapacità di cambiare, realizza altri grandi successi, Bello onesto emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata; Contestazione generale; Letti selvaggi.  Luigi Zampa muore a Roma il 15 agosto 1991 e con lui scompare un cineasta unico e coraggioso nell’ arte della polemica, sempre pronto a lavare i panni sporchi di casa nostra. Le sue opere sono ancora oggi strumenti utili per studiare la storia della società italiana tra  vizi e virtù.

 

 

Pierfranco Bianchetti , giornalista pubblicista e socio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani è laureato in Sociologia a Trento. Ex funzionario comunale, responsabile dell’Ufficio Cinema del Comune di Milano, ha diretto n l’attività del Cinema De Amicis fino alla chiusura nel 2001. Ha collaborato a Panoramica – I Film di Venezia a Milano, Locarno a Milano, Il Festival del Cinema Africano; Sguardi altrove; ha scritto sulle pagine lombarde de l’Unità e de Il Giorno, Spettacoli a Milano, Artecultura, Top Video; Film Tv; Diario e diversi altri periodici. Attualmente collabora a Diari di Cineclub, Grey Panthers, il Migliorista, Riquadro.com, pagina facebook Sncci Lombardia. Ha pubblicato nel 2021 per Aiep Editore “L’altra metà del pianeta cinema-100 donne sul grande schermo” e nel 2022 per Haze Auditorium Edizioni “Cinemiracolo a Milano. Cineclub, cinema d’essai e circoli del cinema dalla Liberazione a oggi”.

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