Cesare Cremonini al Forum di Assago. Buona la prima

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@Kimberley Ross

L’aspetto davvero straordinario di Cesare Cremonini è la sua apparente normalità. Per esempio, appena finisce Il comico (sai che risate), cantata a mo’ di gigantesco karaoke dal pubblico che ha riempito il Forum di Assago in ogni ordine di posto, dice: «È bello cantare con voi. Mi fa felice. Grazie di cuore».
Ovviamente quando si parla di “normalità” con uno così si rischia di essere fraintesi. In realtà Cesare è un personaggio assolutamente carismatico. Però sul palco si sente talmente a suo agio che tutto gli viene naturale, spontaneo, e a chi lo ascolta trasmette gioia.
Il primo dei tre concerti al Forum per quello che ha deciso di chiamare Cremonini Live 2018, la tranche invernale che segue i quattro concerti negli stadi della scorsa estate, è filato via liscio come l’olio, regalando emozioni forti ai suoi fan.
È stato lui stesso, a un certo punto, a definire questo show «la versione casalinga del tour negli stadi». In effetti lo schema ne replica scenografia, effetti luci, quasi per intero la scaletta (ha eliminato Figlio di un re e inserito Momento silenzioso e Al tuo matrimonio). Il tutto è stato adattato dalla dimensione stadio a quella ridotta di un palasport. E nell’insieme lo show ne guadagna. Parlare di intimità, quando si tratta di diecimila spettatori, è eccessivo; però adesso Cesare dialoga di più con la platea, gioca (molto divertente quando canta Una come te), a tratti si lascia andare e ne vengono fuori quadretti davvero gustosi. Come quando, per introdurre Al tuo matrimonio, spiega a modo suo, strappando qualche risata, perché è meglio che un cantante non si sposi e, di riflesso, perché è meglio non sposare un cantante.

Cesare Cremonini
@Kimberley Ross

Comunque, siccome parlando di un concerto alla fine quel che conta davvero è la musica, bisogna dire che quella proposta è ottima. Dopo quasi vent’anni di carriera, Cesare ormai può contare su un repertorio solidissimo e piuttosto vario, spaziando dall’intensità emotiva di Latin loveral country di Buon viaggio(lo accompagnano due chitarre acustiche e un banjo), dalla quasi techno Lost in the Weekenda brani che sono pura magia come l’iniziale Possibili scenari, Vieni a vedere perché, Poeticae Nessuno vuole essere Robin. Ma c’è anche spazio per chi ha volgia di saltare, come quando fa PadreMadre,Mondo(con un duetto virtuale con l’amico Jovanotti), GreyGoose o 50 Special, che sarà pure una “canzoncina”, ma continua a piacere a tutti.
Cesare è accompagnato da una band molto compatta di ben 11 elementi, tra i quali spiccano l’amico di sempre Nicola “Ballo” Balestri al basso e il trio di fiati composto da Andrea Giuffredi (tromba), Massimo Zanotti (trombone) e Gabriele Bolognesi (sax e flauto traverso): davvero straordinari in pezzi come Kashmir-Kashmir, che grazie a loro assume un colore tendente al black, e la poco conosciuta Momento silenzioso.
In tutto il concerto dura due ore e venti minuti, ma il tempo vola via veloce. E quando arriva la fine in tanti avrebbero voglia di ascoltare ancora qualche altra canzone. Il che significa che non si sono annoiati nemmeno un po’.

Fotogallery di Kimberley Ross

Ecco la scaletta proposta da Cesare Cremonini al Forum:

  1. Intro strumentale (Cercando Camilla, 2008)
    2. Possibili scenari (2017)
    3. Kashmir-Kashmir (2017)
    4. Padre Madre (2002)
    5. Il comico (sai che risate) (2012)
    6. La nuova stella di Broadway (2012)
    7. Latin Lover (2002)
    8. Lost in the Weekend (2015)
    9. Un uomo nuovo (2017)
    10. Buon viaggio (Share the Love) (2015)
    11. Momento silenzioso (2005) (piano e fiati)
    12. Una come te (2012) (piano e fiati)
    13. Vieni a vedere perché(2002) (solo piano)
    14. Le sei e ventisei (2008) (solo piano)
    15. Mondo (2010)
    16. Logico #1 (2014)
    17. GreyGoose(2014)
    18. Dev’essere così (2005) (chitarra e voce)
    19. Al tuo matrimonio (2017) (chitarra e voce)
    20. Il pagliaccio (2008)
    21. 50 Special (dei Lùnapop, 1999)
    22. Marmellata #25 (2005)
    23. Poetica (2017)
    24. Nessuno vuole essere Robin (2017
    25. Un giorno migliore (dei Lùnapop, 1999)

Ecco le prossime date del tour di Cesare Cremonini:

10 novembre Milano
13 novembre Conegliano (Tv)
14 novembre Padova
16 e 17 novembre Firenze
20 e 21 novembre Rimini
23 novembre Ancona
27, 28 e 29 novembre Bologna
1, 2 e 3 dicembre Bari
5 dicembre Eboli
8 dicembre Acireale
11 e 12 dicembre Roma
16 dicembre Milano

Cesare Cremonini
@Kimberley Ross

Sui suoi social, ieri Cesare Cremonini ha pubblicato un bellissimo post sul suo rapporto con la città di Milano. Eccolo:
Le prime volte andavamo sempre a dormire all’alba, quando la luce cominciava a infiltrarsi tra i palazzi, perché l’hotel in Corso Buenos Aires era più buio della notte, e ci sputava sempre fuori. Non so come sia ora, ma nel 1999 quella via mi pareva trafficata, sporca, pittoresca. Forse erano i miei occhi. Milano a vent’anni: grande e generosa. Ci andavamo per promuovere qualcosa di sicuro successo in un periodo di successo insicuro, assurdo e felice, che ho catalogato nella mia memoria sotto la voce: “Mai più”. Dopo aver constatato che il frigo bar era spento, che dentro c’erano solo patatine e Campari caldo, svuotato quello, ci davamo appuntamento nella hall chiamandoci a gran voce nei corridoi dell’albergo, diretti verso il caso. Una volta usciti per strada, i primi dieci passi erano lunghi e presuntuosi, tra le vetrine dei negozi chiusi e i pochi bar che rimanevano aperti. Ho fatto amicizia con tanti animali notturni in quegli anni, e con alcuni di loro ci vogliamo ancora bene, persino di giorno.
Il ricordo più assurdo che ho di Milano ricorda vagamente l’inizio di 8 e 1/2: un taxi che si ferma in periferia, credo a Baggio, e mi lascia immobile, inumidito, in mezzo a una strada. Intorno a me una nebbia incandescente. Sembrava di nuotare dentro a una nuvola, anzi, sul bordo di un vulcano. Da quella bocca fumante in cui mi trovavo, camminando a piccoli passi come un cieco, sentivo venire sempre più vicine le voci di trenta uomini che all’alba scavavano una buca nell’asfalto. Qualche passo ancora poi una lunga coda di persone che vi si infilava dentro, in fila indiana. E poi anche io.
Sono passato mille volte di fianco al Mediolanum Forum, mentre tornavo a casa da quelle notti, ogni volta più stanco di provarci, e per un milione di quelle mille ho pensato: “chissà se mai ci entrerò e come”. Però era sempre bello da vedere, così lontano, per quei pochi secondi mentre sfrecciavamo verso casa. Stasera ci suono per la prima di tre date pazzesche. Otto in sei anni. Mi fa sentire bene, suonare per te, Milano… sei diventata così bella. Ti dobbiamo tutti qualcosa.

Cesare Cremonini
@Kimberley Ross
Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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