Giacomo Debenedetti. Cinema: il destino di raccontare, il volume a cura di Orio Caldiron

Mercoledì 9 gennaio 2019 al cinema Trevi, la sala della Cineteca Nazionale di Roma, presentazione del libro postumo dello scrittore, saggista e critico letterario italiano edito da La nave di Teseo - Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, 2018

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Foto film Il cappello del prete

Alle ore 20 si terrà un incontro moderato da Piero Spila con Orio Caldiron e a seguire la proiezione del film Il cappello del prete di Ferdinando Maria Poggioli, 1943

Giacomo Debenedetti nato a Biella il 25 giugno 1901 e morto a Roma il 20 gennaio 1967, è stato uno dei maggiori critici letterari del Novecento, docente all’Università di Messina e alla Sapienza di Roma. Già nella Torino della sua formazione intellettuale, il cinema è per lui fonte d’ interesse. Collabora con la casa di produzione di Stefano Pittaluga e poi per la Cines e con l’avvento del sonoro offre il suo prezioso contribuito allo sviluppo del doppiaggio. Nell’autunno 1936 si trasferisce a Roma ed entra nella redazione della rivista Cinema, per la quale cura un’autorevole rubrica di critica cinematografica. Costretto all’anonimato dalle leggi razziali, si dedica alla sceneggiatura lavorando prevalentemente con Sergio Amidei alla stesura di una ventina di film. Dal ’46 al ’56 è redattore dei testi del famoso cinegiornale La Settimana Incom, uno strumento prezioso ancora oggi per raccontare le difficoltà, ma anche le aspettative del popolo italiano. Dal 1958 diventa direttore letterario della  casa editrice Il Saggiatore, nonché autore di prestigiosi volumi di poesia e di narrativa.  Nel 1971 esce postumo il suo Romanzo del Novecento, il grande affresco sulle forme narrative del secolo breve, che però manca di un capitolo, quello sul cinema. Il libro Giacomo Debenedetti. Cinema: il destino di raccontare curato da Orio Caldiron, ricompone questo capitolo mancante, attingendo dalle riviste letterarie e cinematografiche e dai quotidiani che delineano il ritratto inedito di uno dei pochissimi scrittori di cinema in cui il rapporto fra teoria e pratica è forte e incisivo. Il suo territorio d’elezione è il cinema americano, dove la sceneggiatura è in grado di “mettere tutto in movimento”. Se grazie alle prodigiose risorse della macchina produttiva tutto funziona, o quasi, il merito va anche agli attori e alle attrici come Katharine Hepburn, fragile e femminile allo stesso tempo. Nel corso della giornata sono previste le proiezione di due commedie,  Partire di Amleto Palermi del 1938 (ore 17) e  Stasera alle 11 di Oreste Biancoli del 1937 (ore18,30).

 

 

Pierfranco Bianchetti , giornalista pubblicista e socio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani è laureato in Sociologia a Trento. Ex funzionario comunale, responsabile dell’Ufficio Cinema del Comune di Milano, ha diretto n l’attività del Cinema De Amicis fino alla chiusura nel 2001. Ha collaborato a Panoramica – I Film di Venezia a Milano, Locarno a Milano, Il Festival del Cinema Africano; Sguardi altrove; ha scritto sulle pagine lombarde de l’Unità e de Il Giorno, Spettacoli a Milano, Artecultura, Top Video; Film Tv; Diario e diversi altri periodici. Attualmente collabora a Diari di Cineclub, Grey Panthers, il Migliorista, Riquadro.com, pagina facebook Sncci Lombardia. Ha pubblicato nel 2021 per Aiep Editore “L’altra metà del pianeta cinema-100 donne sul grande schermo” e nel 2022 per Haze Auditorium Edizioni “Cinemiracolo a Milano. Cineclub, cinema d’essai e circoli del cinema dalla Liberazione a oggi”.

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