Apre la retrospettiva, in prima visione italiana, l’ultimo lavoro Your Face, uno studio affascinante e ipnotico sul “paesaggio” costituito dal volto umano, presentato fuori Concorso all’ ultima Mostra del Cinema di Venezia che sarà introdotto in sala il 13 gennaio alle ore 19,00 da Roberto Della Torre
A Taiwan il caldo è torrido e Shiang-Chyi, un giovane di ritorno da Parigi, scopre che l’intero paese è colpito da una siccità mai vista. La televisione cerca di suggerire diversi metodi per risparmiare acqua e propone di bere succo di anguria. Tutti s’ ingegnano per dissetarsi: Siang-Chyi raccoglie bottiglie vuote e le riempie d’ acqua rubata dai bagni pubblici, mentre un altro ragazzo Hsiao-Kang, si arrampica sui tetti in piena notte per farsi un bagno nella poca acqua che trova nei cassoni. Sopravvivere è difficile, ma la maledetta solitudine di Taipei è ancora più faticosa da sopportare. Tutto questo succede nel film Il gusto dell’anguria (il 20 ore 14,30 e il 23 gennaio ore 19,00) del 2005, con cui l’autore esprime uno dei concetti base del suo cinema, la disperazione e la solitudine del suo paese. Il regista nasce il 27 ottobre 1957 a Kuchin in Malaysa e nel 1977 a vent’ anni emigra a Taiwan, dove studia cinema e teatro all’ università laureandosi nel 1982. Poi scrive sceneggiature e realizza dieci film per la tv incentrati sulla gioventù sola e ribelle della grande metropoli caratterizzandosi per il suo stile che si ispira al cinema di Bresson. In Vive l’amour (il 17 alle ore 16,30 e il 30 gennaio alle ore 21,30) del 1994, racconta la storia di tre persone estremamente sole di Tapei, la capitale della nazione: Mei-Meiu, una graziosa agente immobiliare, che usa una casa sfitta per i suoi fugaci incontri erotici; Hsiao-kang, un venditore di loculi per urne cinerarie senza dimora e Ah-Rong, che vende sui marciapiedi abitucci femminili. L’ opera vince il Leone d’oro alla Mostra internazionale d’Arte. Nel ’97 Tsai- Ming-Liang con Il fiume (il 25 gennaio ore 17) si aggiudica un altro premio prestigioso, quello speciale della Giuria al Festival di Berlino. Durissimo ritratto dell’alienazione di una società priva di sentimenti, la pellicola è incentrata su di un ragazzo di Taipei, figlio di genitori allo sbando, che accusa un dolore sempre più acuto al collo e alle spalle, metafora del malessere sociale nel quale lui è costretto a vivere. Non meno drammatico è The Hole – Il buco (il 14 ore 16,00; il 15 ore 18,30; il 27 gennaio ore 21,15) del 1998, una vicenda angosciante che si svolge alle soglie del 21° secolo sempre nella metropoli taiwanese nella quale piove a dirotto da giorni, mentre una misteriosa epidemia ha colpito i suoi abitanti. Del 2018 è Your Face (il 12 ore 21,15; il 13 ore 19,00; il 14 ore 19,30; il 16 ore 19,30; il 20 ore 21,15; il 22 gennaio ore 17,30), dodici persone, uomini e donne, per lo più anziane, riprese in primo piano sedute in un interno. Uno studio di straordinaria espressività sottolineato dalla musica di Ryuichi Sakamoto.