Keith Richards, quella bottiglia di Jack Daniel’s e la ripubblicazione di Talk Is Cheap

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Keith Richards

Il 29 marzo ripubblicherannoTalk Is Cheap di Keith Richards, album uscito originariamente nell’ottobre del 1988. Leggendo la notizia, mi è tornato in mente che per l’occasione ebbi la ventura di conoscere il leggendario chitarrista dei Rolling Stones: feci un’intervista face to face che poi avrei pubblicato sul mensile Max. L’incontro avvenne in una saletta riservata dell’Hotel Hassler di Roma.
Keith Richards arriva intorno a mezzogiorno. Ha il famoso anello col teschio, una pesante catena d’argento al collo e un ghigno satanico stampato sul volto. Noto che sul tavolo c’è una bottiglia di Jack Daniel’s.
Intervista a tutto tondo: il punto di partenza è Talk Is Cheap, il suo primo album solista appena uscito. Poi Keith cita il verso di una vecchia canzone di Jerry Lee Lewis: «Prenderò il sentiero di sinistra e arriverò in paradiso mostrando a tutti gli altri che cosa devono fare». Usa un linguaggio piuttosto colorito e sottolinea quel che dice con gesti eloquenti, spesso più importanti delle parole.
Ne ha per tutti: «Cosa penso dei dischi da solista di Mick Jagger? Semplicemente non penso!». «Terence Trent d’Arby è un ragazzo carino, con un look ben studiato, una bella voce. Ma è sufficiente?». «Prince mi piace, però è troppo piccolo. Mi sembra una scimmia, un personaggio alla Pee-wee Herman».
Dopo circa 40 minuti mi dicono che il tempo a mia disposizione è finito. Mi alzo e saluto. Prima di uscire l’occhio cade un’altra volta sulla bottiglia di Jack Daniel’s: intorno a mezzogiorno era sigillata. All’una meno un quarto è quasi vuota. Lo giuro: io non ne ho bevuto nemmeno un goccio e in quella saletta oltre a noi due non c’era nessuno…
Amo raccontare questo aneddoto, anche perché aiuta a capire come si lavorava una volta. Oggi, a parte il fatto che personaggi così non ne esistono più, è tutto spezzettato, si fanno le “interviste” (se così vogliamo chiamare quei 5 o 10 minuti che ti concedono) senza nemmeno ascoltare i dischi. Vabbè, non voglio essere polemico, è solo un piccolo tuffo in un passato che non tornerà più…

Keith Richards

Ma torniamo a Talk Is Cheap. Tutto è iniziato nel 1986 quando Keith era irrequieto. Gli Stones erano fermi e come ha dichiarato lui stesso era uno di quei momenti “forget about it”. Aveva lavorato con il batterista Steve Jordan per il film su Chuck Berry Hail! Hail! Rock‘n’Roll ed era alla ricerca di una nuova sfida. Non aveva mai preso in considerazione l’idea di fare un album come solista e ammette di essere stato inizialmente “trascinato scalciando e urlando” nello studio di registrazione.
Keith Richards sostanzialmente è sempre stato un one band man. “Il mio focus è sempre stato questo”, racconta. “Sentivo che negli Stones avevo il mezzo perfetto per quello che volevo fare. Non potevo immaginare che mettere insieme qualcos’altro sarebbe stato altrettanto appagante”.
A un certo punto dette vita agli X-Pensive Winos, affiancato dal Waddy Wachtel e da Steve Jordan. Ai quali presto si aggiungerà il bassista e percussionista Charley Drayton. Con loro (e numerosi ospiti) ha inciso Talk Is Cheap, un disco che suona bene ancora oggi. Dice Keith: “È fresco come il giorno in cui è stato fatto“.
Keith Richards
Questa ristampa include 6 bonus track, quattro delle quali vedono la collaborazione del pianista Johnnie Johnson: Big Town Playboy di Eddie Taylor, Blues Jam, Slime la cover di Jimmy Redd My Babe.
Il disco viene ripubblicato in due versioni: super deluxe e deluxe box set, che includono diversi extra, una custodia e stampe esclusive, foto inedite, memorabilia e sono arricchite dalle note complete di Anthony De Curtis che raccontano la storia della produzione dell’album.
Keith Richards

Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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