L’uomo dal cuore di ferro

L'operazione Anthropoid per eliminare Heydrich, il macellaio di Praga.

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L’uomo dal cuore di ferro
di Cédric Jimenez.
con Jason Clarke, Rosamund Pike, Mia Wasikowska, Jack O’Connell (II), Jack Reynor
Voto: un po’ greve, ma poi veloce

Questa è la trasposizione del romanzo HHhH, che stava per Himmlers Hirn heisst Heydrich, “il cervello di Himmler si chiama Heydrich”, di Laurent Binet, ricostruzione dell’operazione Anthropoid, ovvero dell’attentato al plenipotenziario delle SS di Himmler a Praga (soprannome gentile il macellaio), messo in atto da due soldati, un ceco e uno slovacco dell’armata libera addestrati dai servizi segreti inglesi. Il libro, molto bello, mescola documento, fiction, divagazioni laterali e considerazioni psicologiche, sociologiche, letterarie e militari in maniera nuova. Il film di Cedric Jimenez (lo stesso di French Connection) fin dal titolo prende una variante pop: nella prima parte si vede la carriera di Heydrich, che dall’espulsione dalla marina per disonore attraverso il matrimonio con una fervente nazista arriva a stupire anche Himmler, il fondatore delle SS, teorizzando la Soluzione finale della questione ebraica. È l’uomo della filosofia dello sterminio e anche un pragmatico e ossessivo attuatore della stessa: lo si vede in azione a capo delle Einsatzgruppen, le squadre della morte che aprivano la strada alla Wermacht nell’attacco a Est, diventa il capo dello spionaggio hitleriano ricattando tutti, va a stroncare la resistenza in Boemia e Moravia. La seconda parte è l’infiltrazione e l’azione dei commando  addestrati da Londra. L’operazione suona un po’ come trasformare un saggio di semiotica della guerra in un romanzo alla Nemirovsky, il cinema lo esige. Jimenez fa una strana operazione che sta tra il film d’azione e il dramma sentimentale accorpato al ritratto del mostro che nulla risparmia. Sembra un mix di vecchia e nuova Hollywood in salsa europea. L’unica cosa che sfugge tra le sparatorie è il beffardo sorriso della morte che storicamente si portò via il mostro con una certa macabra ironia: una setticemia.

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