Il corriere-The Mule

Pensionato travolto dalla recessione passa all'illegalità. Con calma.

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Il corriere The Mule
di e con Clint Eastwood, Bradley Cooper, Taissa Farmiga, Alison Eastwood, Michael Peña

Voto: bello

La storia è vera: un floricultore novantenne travolto dalla crisi divenne un corriere della droga per un cartello messicano. Eastwood, con lo sceneggiatore di Gran Torino Nick Schenk ne ha fatto un film in apparenza lineare: un floricultore novantenne travolto dalla crisi diventa un corriere della droga per un cartello messicano. Questo consente a Eastwood attore di mettere in campo il suo corpo asciugato e quasi novantenne che si muove a scatti, anche in due scene di sesso che non si vede, con due ragazze alla volta, molto ironico. Di far muovere il suo vecchio bellissimo tra floricultrici, figlie arrabbiate, mogli moribonde, boss, tirapiedi, assassini dei cartelli della droga, poliziotti della DEA sentimentali e poliziotti della stradale razzisti. Di mettere in campo il consueto repertorio da brontolone ruvido  sul politicamente corretto (rigetto di internet e cellulari,  i neri chiamati negri, i messicani “fagioli rossi” e le lesbiche motocicliste scambiate per uomini) per dare vita al suo ultimo (?) personaggio senza filtri. Questo consente all’Eastwood regista di prendersi i suoi tempi, che non sono quelli del cinema contemporaneo, classici, lineari,  in apparenza scarni. Sembra lo stesso lavoro di pulizia linfatica fatta dalla vecchiaia sul suo corpo. E già che c’è ne approfitta per confessare sul campo (forse) le sue mancanze (autobiografiche) di padre e marito nella gestione degli affetti. Il bello è che dove lo aspetti al varco per le spiegazioni taglia corto.

 

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