La rassegna propone i quattro lungometraggi da lui diretti
Nato a Londra il 9 ottobre 1969, Steve McQueen studia in due college inglesi e poi a New York fotografia e scultura. La cinepresa però lo attrae molto e già nel 1997 gira tre cortometraggi. Nel 2008 esordisce nel lungometraggio con Hunger (sabato 9 marzo ore 15), la storia di Bobby Sands, ledear dell’ Irish Army, morto a 27 anni in seguito ad uno sciopero della fame. Del 2011 è il suo secondo film Shame (venerdì 15 marzo ore 17,15), storia di Brandon, un giovane uomo di New York incapace di gestire la propria vita sessuale. Alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia il protagonista della pellicola Michael Fassbender vince la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Segue nel 2013 12 anni schiavo (giovedì 14 ore 15), le vicissitudini di Solomon Northup, un giovane afroamericano che nel 1841 viene catturato e venduto come schiavo nelle piantagioni di cotone in Louisiana. Per 12 anni sarà costretto a passare da un padrone all’ altro. La pellicola vince l’ Oscar come Miglior Film nel 2014. Del 2018 è Widows- Eredità criminale (venerdì 8 ore 20,30; domenica 10 ore 19,15), la vicenda di tre ladri che in seguito ad una rapina perdono la vita. Le loro mogli, aiutate da una quarta donna, decidono di non cedere e di portare a termine gli altri colpi organizzati dai mariti. Steve McQueen si conferma un autore affermato nel panorama internazionale del cinema capace di raccontare storie di povertà, pregiudizio e potere.