Momenti di trascurabile felicità

Siete morti, ma vi concedono ancora un'ora e mezza di vita. Cosa aggiustate?

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Momenti di trascurabile felicità
di Daniele Luchetti
con Pif, Thony, Renato Carpentieri, Angelica Alleruzzo, Francesco Giammanco
Voto garbato

L’ingegnere  Pif ha il brutto vizio di passare tutti i giorni in scooter un incrocio a Palermo nel momento in cui i veicoli da tutte e quattro le direzioni esitano. Di solito l’azzardo gli riesce. Stavolta muore. Un po’ seccato va nell’aldilà, che assomiglia alle poste, e lì scopre che non gli sono state conteggiate le centrifughe allo zenzero, che dovevano garantirgli vita più sana e più lunga. Non era il suo momento, quindi. Altri 10 anni di vita? No, un’ora e trentadue minuti, giusto per mettere a posto il poco che si può: affetti, amicizie, lavoro. E fare qualche considerazione sulla natura umana (e l’amore coniugale con Thony e tutte le più o meno necessarie infedeltà). Accompagnato dall’angelo burocrate Carpentieri, con il consueto garbo Pif riconsidera tutti i momenti di trascurabile felicità (e infelicità) ricavati dai due libri omonimi di Francesco Piccolo (scrittore e  sceneggiatore di tanto cinema nostrano ) usando il  meccanismo dell’errore in paradiso da commedia fantastica tipo L’inafferrabile signor Jordan o Il paradiso può attendere. Il gioco, anche quando è facile, è sempre controllato e gradevole. La consueta prova generale della morte in vita che solo cinema e letteratura concedono.

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