Protagonista Stefano Fresi nella parte di un quarantenne precario e immaturo
Dopo sei documentari (l’ultimo emozionante è stato Tutto davanti a questi occhi, intervista a Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz), Walter Veltroni ha debuttato nel suo primo lungometraggio di finzione C’è tempo, da lui sceneggiato insieme a Doriana Leondeff. Al centro della storia Stefano, quarantenne precario e irrisolto di professione osservatore di arcobaleni. Lasciato il paesino del Piemonte in cui vive, si trasferisce a Roma. Qui scoprirà di avere un fratellastro, Giovanni, tredicenne figlio di un padre che non ha mai conosciuto, rimasto solo al mondo e di cui dovrà occuparsi. Le riprese della pellicola, interpretata da Stefano Fresi, Giovanni, Fuoco, Simona Molinari, Francesca Zezza e Jean- Pierre Léaud, si sono svolte tra Rimini, Parma, San Casciano, Roma e Parigi. Il film è una coproduzione italo-francese, una tradizione che negli anni Cinquanta e Sessanta ci ha regalato opere importanti ed indimenticabili.