Border – Creature di confine
di Ali Abbasi
con Eva Melander, Eero Milonoff, Jörgen Thorsson, Ann Petrén, Sten Ljunggren
Voto Inquietante, però
Tina ha fisico tozzo e volto animalesco. Sta con un disastrato che alleva cani da combattimento. Non fanno sesso. Ha un padre adottivo in un ospizio e una brutta cicatrice sul coccige. Quando annusa alza il labbro come gli animali. E annusa l’odore delle menzogne e dei segreti. Al lavoro, alla dogana portuale, è meglio di un detector: becca anche pedofili che nascondono l’orrore nelle schede dei cellulari. Poi un giorno annusa Vore, che sembra la sua variante maschile e non nasconde nulla, a parte un’incubatrice per larve, e sembra molto contento di essere annusato. Vore le rivelerà la sua vera natura: lei è una troll, una dei tanti che gli umani negli anni Settanta hanno affidato a famiglie adottive perché i veri genitori erano stati eliminati dopo esperimenti medici e torture. Con Vore Tina scopre le gioie paniche del bosco, le gioie ferine dei sensi, strane rivelazioni sessuali e il pericoloso disegno che Vore sta seguendo.
I Troll nelle mitologie nordiche sono abitanti dei boschi, equivalenti degli orchi: appaiono anche nel Signore degli anelli e nelle storie di Harry Potter. In Internet sono i provocatori nelle discussioni. In questo film dovrebbero rappresentare le etnie e le minoranze condannate dall’intolleranza dei vincitori. Adesso ognuno ci attaccherà quello che vuole. La storia di base, peraltro seguita con fedeltà, arriva da Confine, un racconto di Jon Ajvide Linqvist dalla raccolta Muri di carta. Lindqvist è lo stesso autore di Lasciami entrare, che fu un piccolo capolavoro nella versione svedese di Tomas Alfredson e un film dimenticabile in quella americana. Questo perché il segreto di Lindqvist è inserire l’assurdo più feroce in una normalità così ovvia da farlo dimenticare. Ali Abbasi, svedese di origine orientale, ha tenuto schiacciato il pedale del “normale» al punto che l’inizio del film potrebbe sembrare un documentario sulle procedure doganali svedesi, con una addetta al controllo che sembra un Troll… Vincitore del Certain Regard a Cannes, vincitore al Los Angeles film fest, candidato all’Oscar per il miglior make-up.
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