Gli ‘affari di famiglia’, nello show business, sono una cosa seria. E, dimenticando per un momento il banco dei pegni più popolare di Las Vegas, prima di introdurre l’imperdibile doppietta italiana della Tedeschi Trucks Band in programma mercoledì e giovedì sull’asse Milano-Trieste, restiamo doverosamente in un campo musicale d’eccellenza dove le collaborazioni parentali non sono mai mancate.
Figli artisti e genitori manager (o anche il contrario), fratelli sul palco e nella vita reale (per fare qualche nobile esempio: Stevie Ray e Jimmy Vaughan, Edgar e Johnny Winter, gli Allman Bros, gli AcDc, i Van Zant e i Beacon Bros per non dire di Bee Gees, Jackson Five, Carter Family e Staple Singers), fratelli esclusivamente sul palco (da Sly & Family Stone e Blues Brothers fino ai Doobie Brothers e ai Blood Brothers di Springsteen), coppie sul palco e anche nella vita (solo per citarne alcune: John e Yoko, Paul e Linda, Bob e Joan, Bruce & Patti o Richard e Linda Thompson e Delaney & Bonnie, mentre i Fleetwood Mac di seconda generazione, quelli ricchissimi ma slavati e spaccati dagli stravizi, erano invece un autentico casino di promiscuitE). A, andando a ruota libera, potremmo aggiungere senza ambizioni di completezza anche Ike & Tina, Sonny & Cher, Phil e Ronnie Spector, Johnny Cash e June Carter, Ozzy e Sharon, Kurt e Courtney, Sid e Nancy, Patti Smithe e Fred ‘Sonic’ Smith, Lou Reed e Laurie Anderson, Mick e Marianne, Jack e Meg White, Steve Wynn e Linda Pitmon alla batteria, Serge Gainsburg e Jane Birkin (a ruota l’erede Charlotte), Jony Mitchell e Graham Nash o anche Neil e Peggy Young. Infine, proprio volendo esagerare in tema familiare, potremmo ricordare persino i Family (seminale gruppo britannico di metà anni Sessanta, indicativo per il nome ma del tutto privo di consanguinei) o i loro contemporanei Cowsills di Newport, Rhode Island (quattro fratelli, due fratellastri e la mamma che avrebbero addirittura ispirato la serie tv della famiglia Partridge e la conseguente band fittizia ma dalle vendite milionarie), passando per la famigerata Manson Family dove, comunque, i musicisti abbondavano (compreso il ben poco equilibrato capobanda).
Gli straordinari Susan Tedeschi e Derek Trucks, invece, sono qualcosa di diverso e di più complesso. Unico e irripetibile. Probabilmente, una delle tre pseudo jam band (volendo proprio utilizzare un’etichetta che, tuttavia, in questo caso specifico serve più per coinvolgere i cultori che per illuminare i profani) più complete, originali ed entusiasmanti attualmente in circolazione. Parenti stretti dei Govt’t Mule e fratelli maggiori di Marcus King e soci.

Così, attraverso la solita Barley Arts (coadiuvata nel Friuli Venezia Giulia dall’Azalea Promotion), la coppia più affiatata e schiva del r’n’r contaminato da mille influenze, il blues su tutte, torna in Italia per due date in programma mercoledì 17 aprile al Teatro degli Arcimboldi di Milano e 24 ore più tardi al Politeama Rossetti di Trieste. Due cornici d’eccellenza per un’autentica eccellenza sonora from Jacksonville, Florida (come Lynyrd Skynyrd, Molly Hatchet, Blackfoot, 38 Special o il folle Ryan Adams), in grado di coniugare, è proprio il caso di dirlo, il talento vocale e l’esperienza strumentale di Susan Tedeschi (pluripremiata bostoniana di nove anni più anziana rispetto il coniuge) con la maestria alla slide e la perizia con qualsiasi strumento a corde di Derek Trucks faccia d’angelo, ex bimbo prodigio e nipote d’arte (il batterista Butch era stato tra i fondatori dell’Allman Brothers Band tra i cui ranghi anche Derek venne cooptato per almeno due lustri). Otto anni di vita artistica in comune e altrettanti di solido legame familiare dopo l’archiviazione delle già premiatissime Derek Trucks Band (fondata nel 1994 dall’artista appena 15enne, sui palchi da protagonista già a sei anni) e Susan Tedeschi Band che, tutt’ora, forniscono alcuni componenti del fedele combo da dodici elementi che segue la coppia in sala d’incisione e soprattutto nelle loro infinite tournee con i due figlioletti spesso al seguito.

Due band in una, dunque, per la ‘coppia più bella del rock-blues’ che guida una sorta di comune ambulante consacrata alla valorizzazione dell’improvvisazione e dell’imprevedibilità on stage, alternando brani firmati da entrambi a rivisitazioni personali di cover a 360°, transitando attraverso territori che variano dal soul al jazz, dal southern al soul, al blues e al r’n’ r. Moderatamente prolifici in studio, la loro veste ideale è quella live che spesso li rende protagonisti anche di lunghe ‘residenze’ (come al Beacon Theatre di NYC) con setlist quasi completamente diverse ogni sera.

Reduci dalla pubblicazione di Signs (anticipato dal singolo Hard Case), uscito lo scorso 15 febbraio per la Fantasy Records/Concord, gli instancabili coniugi aggiungono così al loro già vasto repertorio altri undici canzoni originali nell’ambito dei quali i testi toccano tematiche come sentimenti, politica e intolleranza, temi trattati sempre con estrema onestà ed intelligenza
I biglietti sono disponibili sui circuiti Vivaticket e Ticketone, sia online che ai punti vendita autorizzati. E pare doveroso ribadire ancora una volta di diffidare dai canali di vendita non ufficiali.
Vogliate gradire!
An Evening With TEDESCHI TRUCKS BAND
Mercoledì 17 Aprile 2019
Milano, Teatro degli Arcimboldi – Viale dell’Innovazione, 20
Biglietti:
Poltronissima: € 65,00 + prev.
Platea bassa gold: € 60,00 + prev.
Platea bassa: € 55,00 + prev.
Platea alta: € 50,00 + prev.
I galleria: € 45,00 + prev.
II galleria: € 40,00 + prev.
Giovedì 18 Aprile 2019
Trieste, Politeama Rossetti – Largo Giorgio Gaber, 1
Biglietti:
Platea A: € 65,00 + prev.
Platea B: € 55,00 + prev.
Platea C: € 50,00 + prev.
I galleria: € 45,00 + prev.
II galleria: € 40,00 + prev.
Loggione visibilità limitata: € 25,00 + prev.