San Francisco #3. Castro, il quartiere LGBT

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Tra le caratteristiche che rendono San Francisco una città diversa dalle altre, una in particolare, soprattutto in questo periodo storico, merita una menzione: Castro, il cuore del movimento LGBT.

Se fino agli anni ’60 è stato un quartiere principalmente scandinavo e irlandese, da quel momento si è trasformato in un punto di riferimento per tanti giovani omosessuali di tutto il Paese. Se Castro Street ha avuto il privilegio di ospitare il Twin Peaks, il primo bar gay del mondo, oggi la lunga via che percorre il quartiere è una strada che parla apertamente di diritti civili, di amore senza genere e di apertura nei confronti di tutte le religioni ed etnie.

Castro Street ha tanti elementi distintivi, dalle bandiere arcobaleno che la percorrono tutta, alle sue uniche strisce pedonali (sempre arcobaleno). Tra i tanti locali e negozi gay friendly, spicca il Castro Theatre, uno degli ultimi cinema realizzati negli anni ’20 e ancora in attività. Una delle figure chiave di Castro invece è Harvey Milk, il primo politico gay dichiarato della storia degli Stati Uniti, che proprio a Castro aprì il suo negozio di fotografi.

Ecco i colori di Castro:

Di origini torinesi, ma trapiantato ormai da diversi anni in quella magnifica terra che ha dato i natali ai più grandi musicisti italiani, l'Emilia. Idealista e sognatore per natura, con una spiccata sindrome di Peter Pan e con un grande amore che spazia dal Brit rock passando per quello a stelle e strisce, fino ai grandi interpreti italiani. Il tutto condito da una passione pura, vera e intensa per la musica dal vivo.

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