Passare dagli 86 metri sotto il livello del mare della Death Valley ai 2700 metri del Bryce Canyon non è semplice, ma di sicuro è stimolante. Guidare dalla California allo Utah, passando per il Nevada e l’Arizona è un continuo cambiamento di colori, atmosfere, paesaggi, odori e persone.
Il Bryce Canyon è tra i più piccoli parchi dell’Utah meridionale e, tra l’altro, non è nemmeno propriamente un canyon, ma un altopiano che deriva direttamente dal terrazzamento geologico che arriva dal Grand Cayon. Sicuramente però è tra i più famosi. Merito delle sue Pink Cliffs e di Silent City, le sue formazioni rocciose colorate (a camini delle fate) che, stando alle leggende dei nativi americani, erano persone tramutate in pietre dai coyote.
Il parco, pur essendo molto stretto, ha diversi punti panoramici. Due in particolare sono quelli imperdibili: il Bryce Point, dal quale si ha una vista mozzafiato su tutti i camini delle fate e l’Inspiration Point che, pur avendo uno scenario simile al Bryce Point, mette le formazioni rocciose in una prospettiva completamente diversa, più in primo piano, con uno strapiombo da brividi.
Un parco tanto bello d’inverno quando è ricoperto di neve, che in primavere e d’estate.