«Non ho niente di meglio da fare». Così Yalitza Aparicio ha risposto ad Alfonso Cuarón, che le chiedeva di diventare la protagonista principale del suo Roma. E’ stata la stessa attrice messicana a rivelarlo ieri sera al Riviera International Film Festival di Sestri Levante, in occasione dell’incontro con il pubblico che ha fatto seguito alla proiezione del film che ha prima vinto a Venezia e poi si è portato a casa l’Oscar come miglior film straniero. Alla notte degli Oscar, non va dimenticato, c’era anche Yalitza, candidata come miglior attrice protagonista.
A Sestri Levante invece l’attrice è arrivata per far parte della giuria che dovrà scegliere il miglior documentario in gara. Ieri è stata la sua giornata. Atteggiamento un po’ spaesato, ma sguardo fiero, la determinazione scritta nei cromosomi, Yalitza ha dispensato aneddoti a piene mani. «Lavorare con Cuarón è stato fantastico, un grande regalo per me», ha detto, dopo aver rivelato che il giorno dei provini nemmeno sapeva chi fosse il regista. Al casting si è presentata spinta dalla sorella, che era incinta e non poteva partecipare in prima persona. Si è presentata, ha detto, con la paura che fosse tutta una trappola, che dietro ci fosse addirittura la tratta delle donne. Ovviamente presto ha scoperto che non era così.
Cuarón l’ha scelta fra oltre 3.000 candidate perché gli ricordava la sua tata, vera protagonista del film. «Il regista aveva il copione, ma non l’ha consegnato agli attori e nemmeno ai produttori, ogni giorno era una scoperta nuova», ha raccontato Yalitza, svelando un aspetto poco conosciuto della lavorazione di un film che è già nella storia. Per il futuro vuole ancora mettersi alla prova come attrice e non nega che il successo abbia rivoluzionato la sua vita: «Il cambiamento è stato molto grande, ora ad esempio socializzo molto di più con le persone rispetto a prima».
Il programma di oggi prevede alle 21 l’incontro pubblico Life, Web, Book, Movie con Paolo Stella, attore e web editor. Ci saranno poi quattro proiezioni di film in concorso: il francese Paper Flags di Nathan Ambrosioni (ore 13.00), il russo Why Don’t You Just Die! di Kirill Sokolov (ore 16.00), lo svedese The Heart di Fanni Metelius (ore 18.30) e l’ungherese Curtiz di Tamas Yvan Topolanszky e Claudia Sumeghy (ore 21.00). Quattro sono anche i documentari in concorso che verranno proiettati oggi: il canadese Ground War di Andrew Nisker (ore 11.00), lo statunitense The Human Element di Matthew Testa (ore 14.30), il sudafricano Stroop di Susan Scott (ore 17.30) e il canadese Sharkwater Extinction di Rob Stewart (ore 19.30). Fuori concorso sarà inoltre proiettato il documentario indiano Inventing Tomorrow di Laura Nix (ore 22).
Per il programma completo cliccate qui: Riviera International Film Festival 2019.