L’ultima ora
di Sébastien Marnier
con Laurent Lafitte, Emmanuelle Bercot, Gringe, Grégory Montel, Pascal Greggory
Voto: verde, dall’ecologico al radioattivo
Strano film, che all’inizio fa temere l’ennesima storia politicamente corretta di una classe periferica salvata dalla cultura. Invece qui un professore si suicida in silenzio durante un compito in classe, uno lo sostituisce e in qualche modo ne è ossessionato. La classe è silenziosa e un po’ aliena e invece che dai soliti ragazzini da banlieue multietnica, è composta da tanti piccoli Houellebecq apocalittici, figli di papà, colti, con in comune un quoziente intellettivo superiore, che si sentono superiori e snobbano gli altri. Sono la futura classe dirigente? Mica tanto. Nel senso che non è detto che ci arrivino, a farsi classe dirigente. Sono arroganti, sì, ma perché sono depositari della verità ultima, cioè la fine dell’umanità. Ce l’hanno con il professore perché lo sospettano di sinistra, cioè l’ideologia che vuole difendere i perdenti che non chiedono di essere difesi. Sanno qualcosa un po’ più in là di Greta Thunberg: se il nostro mondo sta bruciando, loro lo vedono già cenere. E infatti, la società segreta dei giovani alieni troppo dotati è dedita all’estremismo ecologico, e i giovani genietti gelidi si addestrano a vedere eco-catastrofi, documentari animalisti shock e video dell’11 settembre. Non fanno esercitazioni antincendio, ma antiterrorismo o comunque attendono sparatorie nei corridoi. E quindi si autoinfliggono violenza, durezza, e modi di morire. Ma non si uccidono ancora. Perché? Forse hanno in serbo il cupio dissolvi per tutti. Hanno deciso di condividere con i noncuranti l’apocalisse. Il problema è: hanno pre-sentito il disastro o lo stanno preparando per -finalmente- viverlo? Il film viene da un romanzo di Christophe Dufossé del 2002, L’Heure de la sortie e, come ha acutamente notato uno spettatore su IMDB, ha qualche parentela con L’atelier di Cantet, Take Shelter (2011) e First Reformed (2017), Il villaggio dei dannati eccetera. Musica degli Zombie Zombie e scarafaggi (ma non arrabbiatevi perché il professore scrive un saggio su Kafka: gli scarafaggi resistono alle radiazioni…)
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