Bombshell- la storia di Hedy Lamarr

Domenica 28 luglio 2019 alle ore 21.45 al Wanted Clan di Milano via Vannucci, 13 il documentario sull’ attrice considerata negli anni ’40 la donna più sexy del mondo

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Foto Hedy Lamarr

Il ritratto della diva cui si deve il primo brevetto di telefonia mobile

Nata a Vienna il 9 novembre 1914, Hedwig Eva Maria Kiesler dopo 17 anni passati nella capitale austriaca si trasferisce a Berlino per studiare recitazione con Max Reinhardt, che la fa debuttare sul palcoscenico in piccole parti. La ragazza, di una bellezza sconvolgente —  alta, occhi verde acqua che lasciano senza fiato —, è arguta, determinata e pronta a calcare i set cinematografici in alcuni film di poco conto. La sua occasione, però, arriva nel 1933 con Estasi, del regista ceco Gustav Machaty, nel quale appare completamente nuda simulando perfino un orgasmo. Hollywood, che ha sempre le antenne in funzione, non se la lascia sfuggire ed è proprio Louis B. Mayer, il fondatore della Metro Goldwyn Mayer, a lanciarla con il nome d’arte di Hedy Lamarr in tre film d’avventura, Un’americana nella Casbah, 1938; La signora dei tropici, 1939, e Sirena del Congo, 1942. Attrice di talento, duetta senza problemi con Spencer Tracy in Questa donna è mia, 1930 e Gente allegra, 1942 diventando ben presto sul grande schermo il simbolo della donna elegante, sofisticata, ma anche poco raccomandabile.  Nel 1949 è la seducente Dalila in Sansone e Dalila, che sarà una sorta di canto del cigno, perché a soli 44 anni decide di abbandonare il cinema per seguire altri progetti di vita attratta dalla pittura, dall’ingegneria e dalle applicazioni scientifiche cercando di realizzare nuove invenzioni soprattutto nel campo delle comunicazioni. Già nel 1941 la diva aveva avuto un’intuizione, quello di guidare via radio i siluri contro i sommergibili tedeschi, depositando un brevetto presso lo United States Patent Office: un sistema di trasmissioni che oggi è alla base della nostra telefonia mobile. La sua vita privata è stata piuttosto turbolenta: sposata sei volte (il primo matrimonio è con l’industriale austriaco Friedrich Mandl, simpatizzante nazista e uomo oppressivo, che lei abbandonerà fuggendo in maniera rocambolesca), due figli e un adottivo, Lamarr non sarà mai sottomessa a nessuno. Come inventrice continuerà a progettare nuovi sistemi scientifici dedicandosi anche alla produzione cinematografica con una sua casa indipendente libera dai condizionamenti delle grandi major di Hollywood. Nel 1997, come ricorda il bel libro di Edoardo SegantiniHedy Lamarr, la donna gatto (edizioni Rubbettino) a ottantatré anni, ormai dimenticata, torna alla ribalta per l’invenzione del frequency hopping spread spectrum, ricevendo insieme al suo amico musicista George Antheil il Pioneer Award, riconoscimento prestigioso assegnato a pochi. Il 19 gennaio 2000 muore sola in casa sua in Florida per un attacco cardiaco. Le sue ceneri verranno disperse secondo le sue volontà nel Bosco Viennese della capitale austriaca, un luogo particolarmente apprezzato da sua madre.

 

 

Pierfranco Bianchetti , giornalista pubblicista e socio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani è laureato in Sociologia a Trento. Ex funzionario comunale, responsabile dell’Ufficio Cinema del Comune di Milano, ha diretto n l’attività del Cinema De Amicis fino alla chiusura nel 2001. Ha collaborato a Panoramica – I Film di Venezia a Milano, Locarno a Milano, Il Festival del Cinema Africano; Sguardi altrove; ha scritto sulle pagine lombarde de l’Unità e de Il Giorno, Spettacoli a Milano, Artecultura, Top Video; Film Tv; Diario e diversi altri periodici. Attualmente collabora a Diari di Cineclub, Grey Panthers, il Migliorista, Riquadro.com, pagina facebook Sncci Lombardia. Ha pubblicato nel 2021 per Aiep Editore “L’altra metà del pianeta cinema-100 donne sul grande schermo” e nel 2022 per Haze Auditorium Edizioni “Cinemiracolo a Milano. Cineclub, cinema d’essai e circoli del cinema dalla Liberazione a oggi”.

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