Cristiano De André e la PFM fanno rivivere la poesia di Faber in Arena

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Ci sono voluti 40 anni per rivedere un De André sul palco insieme alla Premiata Forneria Marconi, ma finalmente ieri sera all’Arena di Verona è successo: Cristiano De André e la band capitanata da Franz Di Cioccio hanno reso omaggio alla poesia e all’arte di Faber in un concerto-fiume di tre ore e diviso in tre parti (in fondo all’articolo trovate anche scaletta e photogallery).

È proprio Cristiano a fare gli onori di casa, eseguendo integralmente l’album Storia di un impiegato, che sta portando con successo nei teatri italiani e ora anche negli spazi aperti da ormai un anno (qui il racconto dettagliato del live di Montebelluna). In pochi tra il pubblico lo conoscono — a parte i brani più famosi come Il bombarolo e Verranno a chiederti del nostro amore —, l’attenzione è alta e finalmente questo album, difficile e da sempre un po’ bistrattato anche dallo stesso Fabrizio, ha la sua rivincita in chiave pop-rock davanti ai 9.000 spettatori dell’Arena.
Forte, fortissimo il messaggio sociale che Cristiano vuole mandare, facendo un parallelo tra il ’68 e oggi con il verso a caratteri cubitali sullo schermo “anche se voi vi credete assolti siete per sempre coinvolti” e le immagini dei barconi in mare, oltre all’altra frase-cardine dell’ultimo brano del disco, Nella mia ora di libertà, che recita “non ci sono poteri buoni”.
C’è spazio anche per un altro paio di canzoni, ovvero Quello che non ho e Fiume Sand Creek, prima di lasciare il palco con una promessa al pubblico: ci vediamo dopo.

Il tempo materiale di smontare e rimontare il palco per il secondo set ed ecco che sale quella che potrebbe essere considerata una vera e propria armata, visto che è formata da ben nove elementi: La Premiata Forneria Marconi, che in questi mesi sta riempiendo ogni teatro in Italia con repliche su repliche per celebrare i 40 anni da quella storica tournée insieme a Fabrizio De André e per l’occasione ospita Flavio Premoli, tra i membri fondatori della band ma che aveva lasciato il gruppo nel 2006, e Michele Ascolese, storico chitarrista di Faber dal 1991 fino alla sua scomparsa.

Dopo un’introduzione con tre brani tratti da quello storico tour, ovvero l’apertura con Bocca di rosa, Un giudice e Giugno ’73, la PFM celebra un altro album, La buona novella, che ha sancito la prima collaborazione tra loro e Fabrizio, e che avevano già reinciso e riarrangiato nel 2010. Per l’occasione, mettono in scena una versione ridotta, ma con Maria nella bottega di un falegname che sfocia nella fantastica Il testamento di Tito ecco che si viene catapultati nuovamente nel 1979, e allora arrivano anche La canzone di Marinella e Amico fragile, con la chitarra di Marco Sfogli che non fa rimpiangere quella di Franco Mussida.
C’è spazio anche per Celebration, brano appunto autocelebrativo della ultraquarantennale carriera della band, con richiami a brani come È festa e una chiusura dedicata a Impressioni di settembre.

Abbiamo superato abbondantemente la mezzanotte, ma è questo il momento che tutti aspettavano dall’inizio: ritorna sul palco Cristiano De André per mettere la sua voce e la poesia del padre al servizio della musica della PFM, ricordando anche che appena poteva, scappava da scuola per andare a vedere quei concerti e «rompeva le palle» a Franz Di Cioccio per suonare la sua batteria, perciò «essere sul palco insieme a loro è come chiudere un cerchio».
La scaletta di quest’ultima parte di concerto è ovviamente una carrellata di brani storici, tutti tratti da quel tour del 1979: ecco che arrivano quindi Avventura a Durango, Rimini, Via del campo, Andrea, La guerra di Piero e un grande “duello-duetto” al violino con Lucio Fabbri su Zirichiltagghia e Volta la carta.

Gran finale, come sempre, sulle note de Il pescatore, con tutta l’Arena in piedi a cantare e battere le mani a tempo.
Quando si chiude è l’una e un quarto di notte (ritardo di mezz’ora prima dell’inizio e un’altra mezz’ora per cambiare il palco tra i primi due set), ma nonostante la vera e propria maratona musicale, sono ancora tutti lì ad applaudire e celebrare l’arte di Fabrizio De André e la maestria di Cristiano e della PFM.

Piccola curiosità statistica: tra i brani interpretati da Cristiano e quelli suonati dalla Premiata Forneria Marconi, sono state eseguite quasi tutte le canzoni che hanno fatto parte dello storico tour di Fabrizio con la PFM. Tutte tranne una: Sally.

A questo punto, una domanda la vogliamo fare: a quando un tour con la PFM che suona e Cristiano che canta?
Sarebbe curioso anche sentire come verrebbero arrangiati dalla “premiata” altri brani della discografia di Fabrizio oltre a quelli, ormai diventati storici, del fortunato tour di quarant’anni fa.
Nel frattempo, custodiremo a lungo negli occhi il ricordo di questa serata.

Le band
Cristiano De André ha suonato con Davide Devito alla batteria, Davide Pezzin al basso, Osvaldo Di Dio alle chitarre e Riccardo Di Paola a tastiere e programmazioni.
La Premiata Forneria Marconi è composta da: Franz Di Cioccio a batteria, percussioni e voce, Patrick Djivas al basso, Lucio Fabbri al violino e alla chitarra, Roberto Gualdi alla batteria, Alessandro Scaglione alle tastiere, Alberto Bravin a tastiere, chitarra acustica e voce, Marco Sfogli alla chitarra elettrica. In più, ci sono due ospiti d’eccezione: Michele Ascolese alla chitarra e Flavio Premoli alle tastiere.

Ecco la scaletta del concerto:

Cristiano De André + band:
1. Introduzione
2. Canzone del maggio
3. La bomba in testa
4. Al ballo mascherato
5. Sogno numero due
6. Canzone del padre
7. Il bombarolo
8. Verranno a chiederti del nostro amore
9. Nella mia ora di libertà
10. Quello che non ho
11. Fiume Sand Creek

Premiata Forneria Marconi:
12. Bocca di rosa
13. Un giudice
14. Giugno ’73
15. Universo e terra
16. L’infanzia di Maria
17. Il ritorno di Giuseppe
18. Il sogno di Maria
19. Maria nella bottega di un falegname
20. Il testamento di Tito
21. La canzone di Marinella
22. Amico fragile
23. Celebration

PFM e Cristiano De André:
24. Avventura a Durango
25. Rimini
26. Via del campo
27. Andrea
28. La guerra di Piero
29. Zirichiltagghia
30. Volta la carta
31. Il pescatore

Qui di seguito, una galleria fotografica a cura di Silvia Saponaro:

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