Il film è tratto da una novella di Daphne Du Maurier
La bella, viziata e snob Melanie Daniels (Tippi Hedren) della buona società di San Francisco incontra in un negozio d’animali l’affascinante avvocato Mitch Brenner (Rod Taylor), che la invita a trascorrere il weekend nella sua casa di Bodega Bay, un simpatico e tranquillo paesino situato su una baia in riva al mare. La ragazza, con la scusa di portare in regalo una coppia di pappagallini a Kathy, la sorella minore di Mitch che compie gli anni, si reca in auto a casa dei Brenner, dove è accolta dall’avvocato e da sua madre Lydia (Jessica Tandy), una donna molto diffidente e possessiva nei confronti del figlio. Melanie decide di fermarsi per la notte e viene ospitata da Annie (Suzanne Pleshette), la maestrina del villaggio ed ex fidanzata dello stesso Mitch. Il giorno dopo a sorpresa il paesino viene aggredito misteriosamente da gabbiani, passeri e corvi uniti in una sorta di guerra apocalittica contro gli esseri umani. Assediati nella loro casa malridotta dai volatili, gli aggrediti aspettano l’arrivo dell’alba per allontanarsi in auto approfittando di un momento di calma degli uccelli. Hitchcock con la sua solita abilità trasmette allo spettatore un senso di inquietudine, di minaccia, in un film che è una chiara metafora della natura ribellatasi al genere umano, ma è anche una riflessione più sottile sulla rivalità femminile (Melanie, Lydia e Annie gareggiano per Mitch) nella società matriarcale americana. L’ottima la colonna sonora del solito Bernhard Herrmann, costituita prevalentemente da rumori, la sceneggiatura di Evan Hunter (Salvatore Albert Lombino alias Ed Mc Bain, lo scrittore ideatore della serie poliziesca dell’87° Distretto) e i trucchi animati di Ub Iwerks contribuiscono alla riuscita di una delle pellicole più singolari dirette dal regista inglese che, secondo tradizione, appare per pochi secondi, mentre esce dal negozio di animali.