Nonostante le voci che lo volevano di nuovo a Roma per seguire la figlia (al Longines Global Champions Tour che si svolge da oggi a domenica 8 settembre, n.d.a.) o quelle che lo vedrebbero chiuso in studio a registrare il nuovo album con la E Street Band, Bruce Springsteen è stato avvistato ieri sul Jersey Shore a godersi il sole e l’Oceano. A individuarlo, e a bloccarlo, è stato un “impegnato” turista belga, Jonathan Bossaer, che ha immediatamente pubblicato la foto col Boss (quella che io scelto come foto in evidenza) sul suo profilo Instagram.
Ma Jonathan Bossaer è più di un semplice turista: fondatore e amministratore di alcune fondazioni animaliste e ambientaliste, la Green Boss e la Undogitional Love ad esempio, Jonathan ha il virus dell’Hiv da 10 anni. Per tutti questi anni, ha combattuto non soltanto contro la malattia, ma anche contro la difficoltà di amarsi, di essere accettato dagli altri, contro i luoghi comuni, contro lo stigma che colpisce chi contrae il virus. Ora, dopo dieci lunghissimi anni, Bossaer ha imparato ad accettarsi e ha deciso di condividere la sua esperienza con il mondo intero, ma soprattutto con chi convive con la malattia. Per questo ha fondato in Belgio un’organizzazione benefica dal significativo nome Positevely Alive (www.positivelyalive.org), che si pone alcuni obiettivi semplici ma precisi: rendere normale la vita di chi ha contratto l’Hiv (e l’AIDS) con messaggi di speranza, precisi, puntuali e positivi da pubblicare su tutti i social media; raccogliere fondi per tutte quelle organizzazioni di ricerca che stanno sperimentando vaccini e cure per porre fine a queste malattie; combattere l’ignoranza, i pregiudizi, i luoghi comuni legati a chi è malato. Tutti i soldi raccolti, vengono donati all’Hiv Research Center di Gent, in Belgio (www.hcrc.ugent.be). Premesso tutto ciò, Jonathan Bossaer in questi giorni si trova in vacanza nel New Jersey, e vedendo Bruce in spiaggia, e ben conoscendo il suo animo generoso, ha pensato bene di avvicinarlo e di raccontargli la sua storia parlandogli di Positively Alive. A dirla tutta, è stata una comune amica (Gina Ricci, coach di autoconsapevolezza) a presentare Jonathan a Bruce, ma tant’è: Springsteen ha ascoltato tutta la storia di Bossaer e alla fine della conversazione ha deciso di sostenere la campagna 2019 di Positively Alive in un modo che, come ha scritto lo stesso Bossaer su IG, «mi ha lasciato assolutamente senza parole». «In altre parole — ha continuato il belga —, un’Icona conosciuta in tutto il mondo ha appena sposato questa bella iniziativa».
Il post si conclude con un invito a seguire la campagna su Facebook e a fare una donazione a favore dei bambini orfani del Sudafrica che hanno perso i loro genitori per l’Hiv o per l’Aids, o direttamente per la ricerca, all’indirizzo www.paypal.me/positivelyalive. Springsteen è fatto così, è attento a ciò che gli succede intorno, non si gira mai dall’altra parte ed è pure generoso. Per questo, anche per questo, è un grandissimo, un’Icona con la I maiuscola, come ha scritto Bossaer. Stay tuned e #endthestigma #hiv #breakthestigma #positivelyalive.