Un’iniziativa curata da cura di Antonio Pettierre
La Corea del Sud è un mondo lontano, e forse, tra i paesi dell’Estremo Oriente, il più sconosciuto rispetto alla Cina e al Giappone, nazioni con le quali i legami culturali e turistici sono molto più sviluppati. Il cinema, che è da sempre un veicolo universale per conoscere tradizioni, usanze e cultura di una società, ci aiuta fortunatamente a scoprire realtà diverse dalle nostre. I film della cinematografia sudcoreana hanno riscosso in questi anni grandi consensi nei festival internazionali (Venezia, Cannes, Berlino, Locarno) per il loro modo spesso anche crudo e poco accattivante di raccontare le difficoltà esistenziali di uomini e donne alla ricerca della serenità e della felicità. Nella 28ma edizione del Festival di Pesaro nel giugno 1992 il cinema coreano, ospite della manifestazione, attraverso le sue opere, ci ha raccontato molto di quel Paese che ancora pagava gli anni difficili della guerra fredda e dei regimi antidemocratici. Poi, “l’onda coreana” negli anni duemila con le sue pellicole horror caratterizzate da una violenza inedita ha entusiasmato il nostro pubblico. Nuovi autori come Park Chan-wook, Kim Ki Duk, Jang Sung-woo, Kim Ji-woo, Bong Joon-ho ed altri, hanno ottenuto grande attenzione da parte della critica. Lady Vendetta, 2006 (lunedì 30 settembre ore 21) di Park Chan-wook ha come protagonista una bellissima ragazza responsabile del rapimento di un bambino. Dopo tredici anni di prigionia vissuti con serenità, “Geum-ja la dolce”, come è soprannominata, medita in realtà una crudele vendetta contro il suo insegnante responsabile della sua detenzione. Madre di Bong Joon-ho (il 7 ottobre) è la storia di un ragazzo con un deficit mentale che vive in un piccolo paese della Corea del Sud. Quando viene ritrovato il cadavere di una studentessa, il principale indiziato è lui, ma sua madre con grandi coraggio e tenacia si batterà per dimostrare la sua innocenza. In another country di Hong-Sang-soo (il 14 ottobre), 2013, con la diva francese Isabelle Huppert, ruota attorno a tre storie surreali di tre donne straniere di nome Anne scaturite dalla fantasia di una studentessa di cinema, mentre Poetry di Lee Chang-dong (il 21 ottobre), 2010, è la vicenda di una signora di 66 anni con un principio di Alzheimer che si rifugia nella poesia per sfuggire all’amare realtà della vita. Bettersweet life di Kim Ji-woon (il 28 ottobre), 2005, è invece un noir incentrato sul capobanda di un gruppo di criminali che incarica il suo braccio destro Sun Woo di scoprire se la sua ragazza lo tradisce. Ben presto tra lui e la donna nasce un’imprevista passione amorosa.