Gemini Man

Qualcuno ha mandato il giovane Will Smith a eliminare il vecchio Will Smith

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Gemini Man
di Ang Lee
con Will Smith, Mary Elizabeth Winstead, Clive Owen,
Benedict Wong, Ralph Brown
Voto: due Smith al prezzo
di uno 

Will Smith è un killer dei servizi segreti governativi. Il più bravo. Ma stanco. E dopo l’ultimo colpo impossibile (uccidere uno sconosciuto sparando al finestrino di un treno in corsa) scopre che lo stanno manipolando e forse prepensionando. Il che significa che manderanno uno più bravo di lui a farlo fuori. E chi ci potrebbe essere più bravo di lui? Lui giovane. Ecco Will Smith di mezza età alle prese con il suo clone che ha la metà dei suoi anni. Un’idea del solito supercattivo dei servizi segreti che ha preso il DNA di Smith e ne ha fatto una copia come la pecora Dolly. Forse tante copie, alla ricerca del supersoldato. L’idea è tutta risolta in effetti speciali molto speciali e in acrobazie. E dopo un po’, quando la molla del giocattolo comincia a scaricarsi, forse vorresti vedere come Smith se la cava nel confronto con se stesso, ma tutto quello che gli riesce di fare è trattare (o combattere) il suo clone come il figlio che non ha avuto perché era troppo occupato ad ammazzare i nemici. Qui il problema è: se non ti convince lo Smith adulto che rimpiange il tempo perduto, figurati se di Smith ne hai due o più di due. Ang Lee ha fama di essere bravo qualsiasi tema affronti. Bravo è bravo, ma questo film sembra al servizio dell’effetto speciale per una dimostrazione tecnica. Tra l’altro in 3D.

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