Un fotodiario per esplorare spigoli e anfratti di un tour dei Baustelle

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Baustelle
@Gianluca Moro

Non è un’autobiografia. Nemmeno un saggio. Il senso del libro che Francesco Bianconi e il fotografo Gianluca Moro hanno dato alle stampe è riassunto nel sottotitolo: Fotodiario intimo di Baustelle in movimento. Il titolo che hanno scelto pare invece il verso di una poesia: I musicisti arrivano già stanchi negli hotel (La Nave di Teseo editore, 344 pagine, 27 euro). Così come potrebbero essere poesie i commenti scritti da Bianconi. Prendiamo uno dei primi: «I musicisti arrivano già stanchi negli hotel / e sono quasi sempre le quattro del pomeriggio. / Trascinano i trolley, fanno check-in veloci. / Hanno il passo il passo dei frequentatori di aeroporti. / Le loro anime lasciano in questi posti tracce leggere / come dentro i camposanti i morti».

Gran parte delle 344 pagine sono occupate da immagini. Che non sono (solo) foto di soundcheck, concerti e backstage. Ci sono tante facciate di hotel, stazioni, strade di notte, lampioni, chiese, piazze non ancora piene, spiagge deserte, tazzine da caffè, persino gabinetti. Insomma, è il racconto di un tour con tutto quello che succede. Alcune immagini regalano anche un senso di noia. Perché quando si sta molto in giro capita anche quella.

Ci sono, come si legge in un passaggio del comunicato stampa, «I silenzi e gli applausi del pubblico, le attese, i vizi per ingannarle, le città attraversate per frammenti, secondo un fuso orario alternativo, dentro inquadrature d’occasione».

Scrive Roberto Cotroneo nell’introduzione: «Questa idea di mettere insieme parole e immagini, non è quello che hanno voluto fare con questo libro Francesco e Gianluca. Perché le parole e le immagini erano già assieme, erano prima, erano il nucleo iniziale. Si trattava di scinderle in un secondo tempo, di staccare i pensieri dalle fotografie, e viceversa, di togliere le parole per metterle sulla pagina in un modo leggibile come fa un restauratore paziente quando stacca dalla parete un affresco. Poi resta l’attesa. La frazione di tempo che nessuno può conoscere, perché quasi non esiste, prima che parta la musica. Il momento esatto in cui il silenzio si fa immagine, l’immagine diventa musica, la musica torna alla parola».

Baustelle

Francesco Bianconi già lo conosciamo bene: da oltre vent’anni guida i Baustelle (gli altri due componenti storici sono Rachele Basteghi e Claudio Brasini), assieme ai quali ha pubblicato sette album di studio, un live e la colonna sonora di Giulia non esce la sera, film di Giovanni Piccioni con Valerio Mastandrea e Valeria Golino. Da solo ha composto diverse canzoni per altri (spesso donne: Irene Grandi, Anna Oxa, Noemi, Chiara Galiazzo, Paola Turci, Gianna Nannini) ed ha pubblicato due romanzi, Il regno animale (2011) e La resurrezione della carne (2015).

Gianluca Moro è un fotografo fortemente influenzato da atmosfere noir e da richiami estetici pittorici ed onirici. Dice di aver «costrui­to un linguaggio su un insieme di intuizioni emotive fatte di sbagli, strappi, cadute, invenzioni e luci». Il suo sodalizio artistico con i Baustelle è iniziato nel 2003, attraverso la realizzazione dei ritratti fotografici per le copertine, la condivisione di numerose tournée ed il legame di un’amicizia profonda.

Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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