La Rassegna della canzone d’autore, comunemente chiamata Premio Tenco, è una manifestazione unica in Europa e forse al mondo. La rassegna è anche un’occasione di incontro e di amicizia fra artisti e operatori della musica per confrontarsi, discutere e stringere piacevoli rapporti umani durante tre giorni e tre notti di attività a tempo pieno.
Ho potuto assistere solamente alla seconda serata del Premio Tenco 2019 e ho pensato di raccontarla attraverso le immagini, a mo’ di scaletta.
Antonio Silva apre la seconda serata:
Peppe Voltarelli e Alessandro D’alessandro cantano Mario di Pino Donaggio:
Frida Bollani e Petra Magoni cantano Il cane di stoffa di Pino Donaggio e Il Fabbricone di Gianni Siviero:
Levante canta Come sinfonia di Pino Donaggio, accompagnata dallo GnuQuartet:
Petra Magoni canta Giovane giovane di Pino Donaggio, accompagnata dallo GnuQuartet:
Nina Zilli canta Io che non vivo di Pino Donaggio, accompagnata dallo GnuQuartet e i suoi musicisti:
Morgan esegue pianoforte e voce La nostra casa in cima al mondo di Pino Donaggio:
Lo stesso Morgan chiama poi sul palco il maestro Pino Donaggio per un’intervista e per la premiazione. Acclamato dal pubblico, Donaggio, stupisce la platea intonando un pezzo di Io che non vivo, cosa che non faceva da moltissimi anni:
Arriva il turno degli Stadio, e Gaetano Curreri riceve il premio “I suoni della canzone”:
Nina Zilli esegue insieme alla sua band Sola:
Prosegue Levante con Lo stretto necessario, chitarra e voce:
Arriva il turno del pluripremiato Sergio Cammariere, che esegue Le porte del sogno, Tutto quello che un uomo, Libero dall’aria e Sconosciuto:
Ron ci fa emozionare con Almeno pensami, Futura, Una città per cantare e Non abbiam bisogno di parole:
Morgan ritorna sul palco per il gran finale, e accoglie le Custodie Cautelari (Ettore Diliberto, voce; Salvatore Bazzarelli, tastiera e hammond; Simone Tosto, basso; Nicola Denti, chitarra; Leonardo Cavalca, batteria; Francesca De Bonis e Andrea Belfiori, cori), che interpretano L’incoscienza:
Arriva il momento del grande ospite della serata: Eric Burdon, che pare abbia dimenticato la propria data di nascita, data la grinta dimostrata sul palco:
Burdon, una volta ricevuto il Premio Tenco, stupisce la platea con una epica performance di The House of the Rising Sun, Please Don’t Let Me Be Misunderstood e We Got to Get Out of this Place, accompagnato dal sound perfetto delle Custodie Cautelari.
Lo spettacolo finisce con una sentitissima standing ovation.