Sul Corriere della Sera di oggi c’è una lunga intervista di Walter Veltroni a Madre Badessa Manuela Corvini e suor Fedele, monache di clausura nel monastero di Santa Lucia a Città della Pieve (PG).
Ad un certo punto Madre Manuela confessa la sua passione per L’infinito di Leopardi, e fin qui siamo nell’alveo della “normalità”: «(…) c’è quel verbo “s’annega” che mi aveva interessato tanto e avete trovato quella frase dello Zibaldone che dava una spiegazione: Leopardi parla della compassione e dice che la compassione è quasi una negazione che l’uomo fa di se stesso, e del proprio egoismo (…)».
Più sorprendente, semmai, l’affermazione di suor Fedele che, alla domanda «per lei qual è il riferimento letterario più importante?», risponde: «La canzone di Jovanotti, Penelope. Quando stavo facendo il cammino, era uscita la canzone che diceva proprio: “Chiara era una ricca signorina che divenne più ricca quando ebbe la povertà”. Jovanotti è il mio poeta preferito. Mi piacerebbe venisse a trovarci».
Penelope è la canzone N° 7 dell’album Buon sangue, publicato nel 2005. Jovanotti la scrisse assieme a Michele Canova. Una curiosità: l’armonica la suona Edoardo Bennato… Buon ascolto.
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