In occasione del restauro a cura della Cineteca Nazionale del film Tiro al piccione
Nato a Genova nel 1930, Giuliano Montaldo a soli vent’anni recita per curiosità come attore in teatro, dove è notato da Carlo Lizzani che sta preparando il casting di Acthung! Banditi!, un ottimo film sulla Resistenza genovese. Il giovanotto accetta di debuttare davanti alla macchina da presa nel ruolo del commissario politico e la sua vita cambia radicalmente. Trasferitosi con qualche difficoltà, soprattutto economica, a Roma alla fine degli anni ’50, Montaldo condivide un appartamento con Gillo Pontecorvo e torna sul set per recitare ancora sotto la direzione di Lizzani in Cronache di poveri amanti. Proprio al fianco di Gillo, il futuro regista impara il mestiere del cinema. Nel ’61 debutta con Tiro al piccone (martedì 19 novembre ore 17.00 e venerdì 6 dicembre ore 15.00)), un film anticonformista che cerca di esplorare le motivazioni d un giovane arruolatosi nella Repubblica di Salò. La pellicola, attaccata sia a destra che a sinistra, si rivela un fiasco anche al box office, e Montaldo deluso si è ormai convinto di non essere adatto al cinema. Passano quattro anni prima che possa tornare alla regia con Una bella grinta, opera dedicata all’Italia del boom economico. Dopo Ad ogni costo, 1967, una storia di spionaggio, nel ’69 è la volta de Gli intoccabili, sul tema della mafia italo-americana. Nel 1970 inizia per lui una fervida stagione cinematografica incentrata sull’impegno civile. Gott mit uns (giovedì 21 novembre ore 15.00), un film decisamente antimilitarista, si svolge nel maggio 1945 in un campo di prigionia per tedeschi gestito dai canadesi dove due disertori, il guardia marina Bruno Grauber (Franco Nero) e il granatiere Reyner Schultz (Larry Aubrey) saranno processati dai loro stessi commilitoni per diserzione e fucilati con la benedizione dei carcerieri canadesi. Nel 1973, dopo il mitico Sacco e Vanzetti, arriva sugli schermi Giordano Bruno (mercoledì 20 novembre ore 15.00), trasposizione cinematografica degli ultimi anni di vita del filosofo di Nola interpretato da Gian Maria Volonté, prima di essere arso sul rogo nell’anno 1600 in Campo de’ Fiori. Segue ancora il bellissimo L’Agnese va a morire, 1977 (sabato 23 novembre ore 15.00), dal romanzo di Renata Viganò, la storia di un pacifica contadina emiliana che, dopo l’arresto del marito da parte dei tedeschi, si trasforma in un’attivissima partigiana. Di notevole interesse è anche Il giocattolo, 1979 (martedì 26 novembre ore 17.00), un film dedicato all’uso delle armi capace di portare disgregazione nella società. Autore tra i più importanti del nostro cinema, Montaldo prosegue la sua carriera con opere di grande spessore quali Gli occhiali d’oro, 1987 dal romanzo di Giorgio Bassani, che racconta le vicende drammatiche a Ferrara nel 1938 della comunità ebraica respinta in un ghetto morale di umiliazioni del regime fascista; Tempo di uccidere, 1989 (martedì 3 dicembre ore 17.00), storia del tenente Enrico Silvestri (Nicolas Cage) che nel 1936 durante la guerra italo-etiopica uccide per errore una giovane indigena e il più recente I demoni di San Pietroburgo, 2007 (venerdì 22 novembre ore 15.00), protagonista lo scrittore Dostoevskij nel 1860 mentre sta scrivendo il romanzo Il giocatore incontra in un ospedale psichiatrico un giovane che si finge terrorista e L’industriale, 2011 (martedì 3 dicembre ore 15.00), ambientato a Torino. Nicola (Pierfrancesco Favino), il quarantenne proprietario di una fabbrica, ereditata dal padre, che però è sull’orlo del fallimento, è anche angosciato dalla paura dell’infedeltà della moglie.