Nell’ambito dell’iniziativa Torino Città del Cinema 2020. Un film lungo un anno
Nel 1908 McTeague (Gibson Gowland) aver abbandonato la miniera nella quale lavora, si dedica alla professione di dentista abusivo nella città di San Francisco. L’uomo è subito attratto da Trina (Zasu Pitts), la cugina dell’amico Marcus (Jean Hersholt), anche lui invaghito della giovane e la sposa. La donna però si dimostra avida di denaro al punto da portarlo alla rovina. Dopo averla uccisa McTeague fugge nel deserto inseguito dal rivale. I due lottano senza esclusione di colpi e Marcus ha la peggio, ma McTeague rimane imprigionato al suo cadavere con una catena…Erich von Stroheim nel 1924 porta sullo schermo il romanzo naturalistico Mc Teague di Frank Norris e secondo le sue note abitudini gira per 8 mesi utilizzando 42 bobine con costi esorbitanti. Entrato in collisione con la produzione del film e con la censura dell’epoca, il grande cineasta viennese si dimostra una delle intelligenze più acute della storia del cinema cui si deve l’evoluzione del linguaggio filmico. Girata in luoghi reali, talvolta in condizioni climatiche proibitive, la pellicola è il risultato di un incredibile sforzo produttivo e dell’idea rivoluzionaria di un cinema capace di coinvolgere lo spettatore in un’esperienza fino ad allora completamente inedita. Per sonorizzare un film così eccessivo, per il quale non era mai stata commissionata una partitura originale, un sofisticato ensemble di virtuosi della chitarra si alterneranno sul palco suonando in solo o dando vita a duetti, trii e quartetti. Xabier Iriondo (Afterhours), Stefano Pilia (Afterhours), Paolo Spaccamonti e Asso (Vinicio Capossela, PJ Harvey), insieme al sassofonista Luca Mai (Zu) e al batterista Paolo Mongardi (Fuzz Orchestra, Zeus!), interpretano le immagini di Stroheim offrendo agli spettatori un’esperienza irripetibile.