#IoRestoACasa e vedo Lucky Luciano

Una delle interpretazioni più intense di Gian Maria Volonté

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Restiamo a casa a vedere i classici di RaiPlay. Il link del film:

https://www.raiplay.it/programmi/luckyluciano

Salvatore Lucania (Gian Maria Volonté), alias Lucky Luciano, è il potente capo della malavita italo-americana dal 1931, l’anno in cui ha preso il potere eliminando una quarantina di avversari nella famigerata notte dei “vespri siciliani”. Nel 1946 viene rispedito dal governatore di New York Thomas E. Dewey in Italia come persona indesiderata negli Stati Uniti d’America. Per il gangster è quasi un affare perché eredita il potere di Vito Genovese (Charles Cioffi), il boss del mercato nero, della prostituzione, della piccola malavita napoletana specializzandosi nel 1944 nel mercato della droga protetto delle truppe di occupazione statunitensi. Luciano abile nel mimetizzarsi, conduce un’esistenza apparentemente insignificante e inattiva, nonostante il Narcotics Bureau americano guidato da Charles Siragusa e la Guardia di Finanza italiana, lo sospettino di essere la mente organizzativa del traffico di droga internazionale e fanno di tutto per incastrarlo senza successo. Francesco Rosi, il regista più importante del nostro “cinema civile”, ci offre un ritratto intelligente e acuto del rapporto tra potere e criminalità attraverso l’interpretazione strepitosa di Gian Maria Volonté diretto per la terza volta dopo Uomini contro e Il caso Mattei. Memorabili le sequenze dell’arrivo di Luciano in Sicilia e della visita al cimitero locale seguito da tutta la sua corte di mafiosi e le malinconiche passeggiate per Napoli come un tranquillo ed elegante pensionato dedito alle corse di cavalli e perfino ad attività filantropiche. Il film, girato con uno stile quasi documentaristico ben lontano dall’enfasi espressionista di Il padrino di Coppola, svela le collusioni delle industrie chimiche europee con la malavita per il contrabbando di eroina e le responsabilità dell’America servitasi per liberare la Sicilia nel 1943 di elementi appartenenti alla mafia italo-americana sbarcati al seguito delle forze alleate e poi insediatisi anche nelle grandi città della penisola.

Pierfranco Bianchetti , giornalista pubblicista e socio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani è laureato in Sociologia a Trento. Ex funzionario comunale, responsabile dell’Ufficio Cinema del Comune di Milano, ha diretto n l’attività del Cinema De Amicis fino alla chiusura nel 2001. Ha collaborato a Panoramica – I Film di Venezia a Milano, Locarno a Milano, Il Festival del Cinema Africano; Sguardi altrove; ha scritto sulle pagine lombarde de l’Unità e de Il Giorno, Spettacoli a Milano, Artecultura, Top Video; Film Tv; Diario e diversi altri periodici. Attualmente collabora a Diari di Cineclub, Grey Panthers, il Migliorista, Riquadro.com, pagina facebook Sncci Lombardia. Ha pubblicato nel 2021 per Aiep Editore “L’altra metà del pianeta cinema-100 donne sul grande schermo” e nel 2022 per Haze Auditorium Edizioni “Cinemiracolo a Milano. Cineclub, cinema d’essai e circoli del cinema dalla Liberazione a oggi”.

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