#iorestoacasa con Spettakolo

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Continua la nostra iniziativa, che vi accompagna in questi giorni di “isolamento” con una canzone e un film al giorno, da ascoltare e vedere.

La canzone del giorno è Leggero, di Luciano Ligabue.
Il brano chiude l’album Buon compleanno Elvis (1995), e contiene riferimenti a diverse canzoni, appartenenti all’album, e non solo.
Il brano richiama, infatti, I ragazzi sono in giro, Walter il mago, ma anche il personaggio di Kay, che troveremo in Miss Mondo, album successivo del cantante (1999), come a fungere una sorta di ponte tra passato e futuro, sulla scia di quella “leggerezza” a cui il cantautore aspira, per staccare la spina dai problemi della vita.

«Leggero, nel vestito migliore, nella testa un po’ di sole ed in bocca una canzone».

Ho ascoltato l’ultima volta il brano live al Campovolo 2015, occasione per festeggiare i 25 anni di carriera del Liga, e i 20 anni esatti dall’album Buon compleanno Elvis . Al live ero in compagnia di una mia amica di Torino; la nostra “avventura” è durata più di 24 ore, senza un letto e senza una doccia, ma ne è valsa la pena. Noi siamo pronti a rifarlo! Pronti a tornare il prima possibile a “fare festa”.

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Il film del giorno è Forrest Gump (1994), basato sull’omonimo romanzo (del 1986) di Winston Groom.
Il film, con uno straordinario Tom Hanks, descrive la vita di Forrest (Hanks), uomo semplice, innocente, dal gran cuore, ma con un basso QI, che diventa inconsapevolmente testimone di diversi eventi del XX secolo, che hanno segnato la storia degli Stati Uniti.
La pellicola ha vinto sei Premi Oscar, tra cui Miglior Film, Migliore Regia e Migliore Attore.

Trama
Forrest abita in Georgia, e sta aspettando l’autobus. Seduto su una panchina, l’attesa del bus si trasforma in un flashback: a vari occasionali passanti, inizia a raccontare la storia della sua vita.
Da bambino gli viene detto che il suo quoziente intellettivo è inferiore alla media; sua mamma (Sally Field), non si darà per vinta e gli darà la possibilità di avere la stessa istruzione degli altri ragazzi.
È così che Forrest diventa uno degli abili sportivi presso l’Università dell’Alabama, si arruola nell’esercito durante la guerra del Vietnam, vince i campionati di ping pong internazionali con la Cina, compra e gestisce un peschereccio di gamberi, insieme a un tenente che salva durante la guerra, diventa miliardario, corre per tre anni dall’Alabama al Pacifico, all’Atlantico, attirando l’attenzione dei media.
Forrest intreccia involontariamente la sua vita con diversi personaggi che hanno fatto la Storia, conosce il dolore (la morte dell’amico Bubba, della madre, di Jenny, donna di cui è innamorato), rincorre per tutta la vita la donna che ama, che al contrario del protagonista, conduce una vita trasgressiva e sregolata.
Dalla loro unica notte insieme, Forrest riceverà, però, l’ultima grande sorpresa che la vita ha in serbo per lui, un figlio, che si ritroverà a crescere da solo.

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Una delle migliori citazioni del film: «La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita».
Forrest non si sarebbe mai aspettato che la sua esistenza non sarebbe stata vuota, come avevano voluto fargli credere.

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Lui nn era mai stato stupido, perché (altra citazione): «stupido è chi lo stupido fa».
Lui l’aveva capito.

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