Concerti, Claudio Trotta: «Ripartire si può, ma facciamolo nella maniera giusta»

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Claudio Trotta
Esempio di stage nel cortile di un castello

In questi giorni è un dibattito che appassiona molti: concerti sì, concerti no? E se sì, in quali spazi e con quali regole? Lunedì scorso con un comunicato di Assomusica è stata annunciata la cancellazione o lo sposamento di numerosi concerti che si sarebbero dovuti tenere in grandi spazi.

Ma diversi promoter indipendenti hanno fatto notare che se è vero che concerti negli stadi o nelle grandi arene sono impensabili, è pur vero che si possono organizzare eventi in spazi all’aperto, con capienze ridotte e tenendo conto delle dovute precauzioni. Alcuni sono già al lavoro per ripartire con questi presupposti, da Otr Live a Ponderosa, da Imarts a Color Sound.

Ieri gli organizzatori di spettacolo che operano in Friuli Venezia Giulia hanno diffuso un comunicato per annunciare che loro ripartono: a ospitare gli eventi saranno le splendide venue sulle quali la Regione può contare, tra cui il Castello di Udine e le piazze della città friulana, la splendida Piazza di Palmanova, i meravigliosi scenari del Comprensorio del Tarvisiano, il Parco di Villa Manin, le venue delle località balneari di Lignano Sabbiadoro e Grado e il Parco San Valentino di Pordenone, solo per citarne alcune.

Tra i più attivi nello stimolare una ripartenza è Claudio Trotta, patron di Barley Arts e presidente di Slow Music, associazione che ha addirittura prodotto un documento contenente suggerimenti molto dettagliati sia sotto l’aspetto organizzativo, sia sotto quello medico di linee guida per organizzare concerti in sicurezza. Documento che è stato aggiornato in seguito alle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm (clicca qui per leggere il documento integrale di Slow Music. Al progetto è stato dato un titolo che vuole essere benaugurante: Vengo anch’io… per sentire l’effetto che fa).

Quello che segue invece è un lungo post scritto da Claudio Trotta e pubblicato sulla sua pagina Facebook. Da leggere, gli argomenti di riflessione non mancano.

di Claudio Trotta

Dopo mesi di scellerata disattenzione verso il mondo dello spettacolo e della Cultura Popolare di questo paese, il Governo Italiano ha diffuso il 17 maggio un decreto presidenziale per la riapertura dal 15 giugno degli spazi del cinema, del teatro e della musica sia all’aperto sia al chiuso.

Il decreto è però deficitario in alcuni punti cruciali:

  • Indicare una capienza massima di 1000 persone all’aperto e di 200 al chiuso senza alcuna spiegazione dei parametri utilizzati per queste limitazioni pare chiaramente figlio di pregiudizi e ignoranza della materia intollerabili e gravemente nocivi per la economia e il benessere di questo paese

Pregiudizi che considerano il pubblico degli spettacoli dal vivo indisciplinato e incapace di rispettare delle regole e relative restrizioni

Ignoranza del fatto che le norme di sicurezza relative agli spettacoli pubblici e il livello di professionalità di tutta la filiera e delle maestranze italiani sono fra i migliori del mondo e che questi sono fattori determinati e seminali per la riapertura dello spettacolo, ingiustamente discriminato rispetto a tutte le attività produttive di questo paese i cui lavoratori non mi pare siano stati messi in così palese insopportabile difficoltà come quelli dell’entertainment.

Non si pensi che le varie ipotesi di finanziamento, peraltro purtroppo in Italia sempre di limitata e spesso orientata efficacia, il rinvio di una ridotta parte degli spettacoli al 2021 e il sistema dei voucher, che necessita in ogni caso di precisazioni e correzioni, possano essere sufficienti a dare respiro al presente e alle prospettive future a medio e lungo termine dell’intero mondo delle maestranze dello spettacolo italiano, dal suonatore di piano bar al costumista, da chi suona nei bar e nei ristoranti (e il dpcm mette in discussione che lo possa fare ), dall’attore di teatro al macchinista e così via, tante sono le eccellenza dell’arte NON considerate.

La creatività, fantasia e professionalità del mondo dello spettacolo ha garantito milioni di persone in qualsiasi genere di spazio si sia utilizzato e lo testimoniano, solo per citare due recenti esempi, i concerti di Vasco Rossi al Parco Ferrari di Modena e i vari concerti a Campovolo di Ligabue, non dimenticando le centinaia di migliaia di eventi di concerti e spettacoli di ogni genere, sia gratuiti sia a pagamento, che ogni giorno si svolgevano in Italia prima del Covid-19.

  • Vietare qualsiasi genere di ristorazione durante gli spettacoli è discriminatorio nei confronti del pubblico: non si comprende perché non possa bere o mangiare prima, durante o dopo uno spettacolo nel luogo dello stesso e nel rispetto delle stesse norme che gli consentono invece di farlo nei ristoranti, pub e bar, ed è lesivo della possibilità imprenditoriale di riapertura delle attività, già economicamente di difficile sostenibilità alla luce delle limitazioni e dei costi da sostenere

Anche solo per questi due punti crediamo che il protocollo elaborato da Slow Music insieme a professionisti dello spettacolo e a medici debba essere considerato e utilizzato per fare pressione sul Governo perché modifichi il Dpcm del 17 maggio 2020 per consentire al mondo dello spettacolo di ripartire adeguatamente.

Riaprire si può, riaprire si deve, ma facciamolo nella maniera giusta

(Quelli che seguono, sono alcuni rendering allegati al progetto di Slow Music, che tengono conto del distanziamento tra uno spettatore e l’altro ed alti accorgimenti per rendere la venue sicura).

Claudio Trotta
Rendering nella corte di una villa
Claudio Trotta
Rendering di stage nel cortile di un castello.
Claudio Trotta
Rendering di palco e platea con distanziamento
Rendering in un parcheggio
Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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