Un affresco sull’Italia proletaria dell’Ottocento tra prostituzione e povertà
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Berta (Ottavia Piccolo), una bella ragazza d’umili origini operaia in una fiandra incontra sulla sua strada Maurizio, detto Bubù (Antonio Falsi), un gaglioffo di professione panettiere. Per amore suo lei abbandona la famiglia e Bubù licenziatosi dal panificio approfitta del suo ascendente su berta per convincerla a prostituirsi diventando il suo macrò. Ben presto lei si ammala di sifilide, ma non riesce a ribellarsi al suo amaro destino, nonostante il sincero amore di Piero (Massimo Ranieri), un giovane studente timido e delicato che cercherà di sottrarla al suo tragico destino. Diretto da Mauro Bolognini e sceneggiato da Giovanni Testori, il film ripropone la coppia di grande successo formata da Massimo Ranieri e Ottavia Piccolo, protagonisti di Metello girato l’anno prima, e da un efficace Gigi Proietti, all’inizio della sua carriera cinematografica, nei panni di un crudele protettore. Ottima l’ambientazione storica milanese (Vicolo Lavandai vicino al Naviglio Grande, via Manzoni, la Conca dell’Incoronata, via Festa Del Perdono) e torinese (piazza Statuto, piazza IV Marzo) con la fotografia di Ennio Guarnieri ispirata alla pittura di Renoir e Lautrec, con i costumi di Piero Tosi, con le musiche di Carlo Rustichelli e la canzone di Ferré e Verlaine Ecoutez la chanson cantata in versione originale da Ferré e in quella italiana da Giorgio Gaber.