Gli anni amari

Vita, lotte, dolori e morte di Mario Mieli, icona gay anni Settanta

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Gli anni amari
di Andrea Adriatico
con Nicola Di Benedetto, Sandra Ceccarelli, Antonio Catania, Tobia De Angelis, Lorenzo Balducci

Al liceo Parini di Milano negli anni Sessanta finisce un tema firmandosi “Mario o se preferite Maria”. Coraggioso. Come provocava, come si travestiva, come faceva sesso, come mandava ai matti la sua famiglia Mario Mieli, figura tragica della liberazione omosessuale degli anni settanta in Italia, dal Come Out londinese al Fuori italiano. Ora, è evidente che la portata provocatoria sia una componente fondamentale del film, fatto di una sequenza di scene contro che dicono come il figlio di un industriale della seta ebreo di origine egiziana sia arrivato a pubblicare per Einaudi negli anni Settanta un manifesto filosofico dell’omosessualità dalla sua tesi di laurea. In questo film molto teatrale (certo è anche un atto politico) il Mario Mieli che risponde alle domande dei giornalisti in Rai, e denuncia i giornali dell’epoca che vogliono ridurre le sue provocazioni a novità bizzarre e slogan di consumo (della durata della carta su cui erano scritti, notava lui) appare di sfuggita a frammenti su schermi tv. Anche il Mario Mieli andato a discutere di omosessualità con gli operai davanti a una fabbrica: se volete l’integrale andate su YouTube. Qui c’è per sprazzi il Mieli estroso, bizzarro, malato, psicotico anche, e quello buffo che trasforma la borghesissima casa dei genitori nella sede del Fuori, il Mieli sfottuto dal proletariato giovanile di Re Nudo, quello che fa incazzare i fascisti e gli indiani metropolitani, che rifiuta la politica e si spoglia per sfottere un massone alchimista. Fino al suicidio, in qualche modo misterioso anche per chi guarda il film, a suo tempo indagato per timore che passassero dalla tesi alla pellicola pedofilia o coprofagia o altro. Tranquilli: è solo una somma di dolori

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