Questa volta il Garante della Privacy è andato giù con mano pesante nei confronti di Wind Tre, dandole una stangata di 17 milioni di euro per «numerosi trattamenti illeciti di dati, legati prevalentemente ad attività promozionali». In una nota, l’Authority ha puntualizzato che «per analoghe violazioni, la società era già stata destinataria di un provvedimento inibitorio e prescrittivo quando era ancora in vigore il vecchio Codice della privacy».
Al provvedimento si è arrivati in seguito a una «complessa attività istruttoria ed ispettiva», rende noto il Garante. Lo scorso 3 luglio la sede di Rho di Wind Tre era stata oggetto di perquisizioni e sequestri da parte degli uomini del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza. Al centro dell’indagine, un business illecito di truffe da milioni di euro, a danno di centinaia di utenti di compagnie telefoniche che si sono visti addebitare servizi a pagamento senza aver mai dato il proprio consenso a riceverli.
Numerosi utenti, infatti, si sono lamentati di aver ricevuto sottoscrizioni a offerte promozionali, effettuate però senza alcun consenso, tramite sms, mail, fax, telefonate e chiamate automatizzate. In numerosi casi, inoltre i segnalanti dichiaravano di non esser stati messi in grado di poter esercitare il proprio diritto di revoca del consenso o di opposizione al trattamento dei loro dati per finalità di marketing (anche a causa di imprecisioni nell’indicazione dei canali di contatto presenti nell’informativa). In altri casi veniva lamentata la pubblicazione di dati personali negli elenchi telefonici pubblici nonostante l’opposizione (a volte reiterata) degli interessati».
Dall’istruttoria è inoltre emerso che le app MyWind e My3 erano impostate in maniera tale da obbligare l’utente a fornire, ad ogni nuovo accesso, una serie di consensi per diverse finalità di trattamento (marketing, profilazione, comunicazione a terzi, arricchimento e geolocalizzazione), salvo poi consentire di revocarli trascorse 24 ore.
Nella corso della stessa riunione, avvenuta il 9 luglio, oltre a Wind Tre è stata sanzionata anche la società Iliad. Il Garante ha ritenuto la compagnia carente sotto altri punti di vista. In primis, sulle modalità di accesso dei propri dipendenti ai dati di traffico. Per questo motivo le è stata comminata una multa di 800 mila euro.