Dead Man e i suoi fratelli da Movies Inspired

Dal 16 luglio in versione restaurata Dead Man, Caravaggio, Crash e Control

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Tornano a cura di Movies Inspired quattro bei film d’autore in versione restaurata: Crash di David Cronenberg , Dead Man di Jim Jarmusch, Caravaggio di Derek Jarman e Control di Anton Corbijn

Dead Man
di Jim Jarmusch
con Johnny Depp, Lance Henriksen, Gary Farmer, Alfred Molina, Crispin Glover, Michael Wincott, Robert Mitchum

La frase di apertura del tardo surrealista  Henri Michaux  È preferibile non viaggiare con un morto (viene da Un certo Piuma), spiega il titolo e la storia. L’impiegato William Blake, viene da Cleveland sul lago Erie, è un Johnny Depp con una vestito a quadri da pagliaccio che entra nel West in treno e più va ad Ovest più spariscono i passeggeri comuni e aumentano i tipi di Frontiera, poi il fuochista (come in Amerika di Kafka) gli predice la visione della fine. Fuori scorrono accampamenti abbandonati e carri distrutti. È un viaggio verso la morte, nella morte, ironico, alla maniera svagata e precisa di Jarmusch, col bianco e nero di Robby Muller e le variazioni spettrali per chitarra di Neil Young. Nella città di Machine, l’avamposto del capitale/civiltà nell’anarchia, William Blake passa per un incidente degno di Charlot da ragioniere a pistolero, e vaga (vivo e morto) con una palla nel cuore in un universo assurdo accompagnato da un indiano freak e reietto che lo crede il poeta William Blake, inseguito da bounty killer pervertiti tra pionieri cannibali e serial killer. Ai tempi faceva uno strano effetto, ma la vera storia della Frontiera, tolte le bugie della leggenda, era persino peggio. Da notare che gli indiani non sono nobili straccioni, i pistoleri non sono fulminei, i duelli non sono cinematografici e tutta la sequenza nella città di Machine sembra la versione western in bianco e nero del viaggio nel vicolo infernale della Napoli di Comma 22. E in apertura l’ultimo Robert Mitchum apparso sullo schermo, in monumentale presa per i fondelli di se stesso e del suo mito. Anche dipinto. Johnny Depp è già tutto quello che potreste leggere nei verbali del processo di questi giorni, un esempio di cowboy emo, mistico, pierrot, confuso.

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