Se c’è un artista per cui questo 2020 è da considerarsi un anno decisamente positivo è sicuramente Diodato. Successi professionali (in primis la vittoria al Festival di Sanremo con Fai rumore) e crescita artistica hanno portato il cantautore a nuove consapevolezze e all’approccio a un pubblico più ampio, soprattutto grazie alla vetrina sanremese.
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Sensibile, ironico e con una scrittura del tutto originale e personale, Diodato ha all’attivo mesi di successi e gratificazioni. Dopo l’incetta di premi sul palco dell’Ariston (oltre alla vittoria è stato premiato con il Premio della Critica Mia Martini), i riconoscimenti per il cantautore non sono mancati: il Premio Lunezia per il testo di Fai rumore, un David di Donatello per la miglior canzone originale con Che vita meravigliosa e e un Nastro d’argento sempre con Che vita meravigliosa.
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Questi riconoscimenti sono il frutto di tanta gavetta e sacrifici e nulla è arrivato per caso sulla strada di Diodato.
Antonio Diodato, nato ad Aosta il 30 agosto di 39 anni fa ma di origini pugliesi, ha iniziato a lavorare a Stoccolma con alcuni dj svedesi, per poi dedicarsi agli studi al Dams di Roma. Una carriera “in salita” per il cantautore, che si è autoprodotto il suo primo EP E forse sono pazzo, e si è guadagnato tutto giorno dopo giorno.
«Questo successo lo dedico a quel bambino chiuso dentro una stanza che aveva paura di uscire — raccontava Diodato dopo la vittoria sanremese — e in questo momento sento che non ho paura perché sono arrivato qui continuando a essere me stesso. Arrivo a questo successo dopo tantissimi anni di gavetta, di batoste pesantissime, ma ho imparato anche a sorridere a queste cose, per questo il mio album si chiama “Una vita meravigliosa”, perché dai dolori possono nascere tante cose».
Sensibile alle tematiche sociali e culturali, Diodato è stato tra i primi a mettere a disposizione la sua arte per dare una mano al settore della musica e della spettacolo, fortemente provato dalla crisi sanitaria a causa del Covid-19.
«Ho pensato tanto al momento in cui ci saremmo ritrovati» ha raccontato Diodato, costretto in primavera a rinviare gli show previsti a Milano e Roma. «Ho pensato a tutti voi che in questi mesi mi avete scritto cose bellissime, che mi avete raccontato le vostre storie, che avete fatto di tutto per farmi sentire speciale e siete riusciti ad alleviare la solitudine».
L’artista ha iniziato infatti un mini tour estivo, partendo da Aosta i primi di luglio e continuando alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica qualche giorno fa.
Queste le altre date confermate:
4 agosto- Indigeno Fest di Tindari (ME)- concerto all’alba
5 agosto- Teatro antico di Taormina (ME)
16 agosto- Cinzella Fest di Grottaglie (TA)
Un’altra estate tour prende il titolo dall’ultimo singolo dell’artista che, insieme a Max Gazzè, è il primo ad annunciare le tappe del proprio ritorno in concerto nel 2020 dopo l’emergenza Coronavirus che ha bloccato gli spettacoli dal vivo.
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