Circa cento titoli di cui trentasette in anteprima italiana
Dopo essere slittato dalla primavera a fine estate, il Trento Film Festival si propone anche nel formato ibrido, che per la prima volta prevede la presentazione del ricco programma cinematografico sia in città e in altri centri della provincia che in streaming in tutta Italia. Sono 26 le opere in concorso tra lungometraggi, di cui 14 anteprime italiane e 2 anteprime internazionali. Nella sezione Terre alte sarà proiettato Sotto le stelle fredde del friulano Stefano Giacomuzzi, ritratto di dura vita rurale in un rigoroso bianco e nero e poi l’anteprima assoluta di Prima che arrivi l’estate di Francesco Di Martino, il cui protagonista Italo, dopo un passato di militanza politica, ha scelto di vivere ai piedi dell’Adamello e dedicarsi alla causa degli indigeni d’America. Segue ancora in anteprima mondiale Kinnaur Himalaya di un altro regista italiano, il fotografo e reporter Emanuele Confortin, unico film di Terre Alte non ambientato nel paesaggio italiano, ma nel Distretto di Kinnaur in India, dove la coltivazione delle mele ha trasformato la società e la vita della popolazione. In Orizzonti vicini, la sezione dedicata agli autori, alle produzioni e ai protagonisti dalla regione Trentino-Alto Adige, sono attesi One More Jump di Manu Gerosa, girato tra Gaza e Rovereto, seguendo i destini paralleli di un gruppo di ragazzi palestinesi praticanti del parkour, la cui amicizia e passione è messa a dura prova dalla guerra e dalla migrazione e Oro rosso di Katia Bernardi, viaggio alla scoperta del mondo e della società che ruotano intorno alle cave di porfido di Albiano. Titoli spettacolari anche nella sezione ALP&ISM, tra questi la più recente fatica cinematografica di Reinhold Messner intitolata Die Grosse Zinne. Il grande alpinista ricostruisce con passione e precisione la storia dell’alpinismo sulle Tre Cime, a 150 anni dalla prima salita della Cima Grande, con attori-alpinisti in costume che ci fanno rivivere cinque scalate storiche e lo spirito pionieristico di quei tempi. Evento di chiusura sarà Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog, commovente omaggio al grande scrittore, giornalista e viaggiatore inglese, con cui Herzog aveva stretto una profonda amicizia in nome della passione comune per l’avventura ai confini del mondo. Esplorazione, montagna e rischio sono da sempre ingredienti del cinema di Herzog. Al regista verrà assegnato il Gran premio IAMF 2020 dell’International Alliance for Mountain Films.