Jamil. «Il mio nuovo album è adatto anche ai minori perché racconto la realtà» (video)

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jamil rap is back nuovo album
Foto di Irma Ciccarelli

“Credo che questo album sia adatto anche ai minori perché racconto la realtà, come il fatto di aver smesso di fumare perché mi ero accorto che l’uso delle droghe leggere provocava tristezza nelle persone che mi erano vicine. Quindi, credo che possa essere un esempio per i ragazzi: non ho mai consigliato a nessuno di fumare”. Sono le parole del rapper Jamil che abbiamo intervistato in occasione del suo nuovo album, dal titolo Rap is Back.

I testi li ha scritti lui, le registrazioni le ha curate Jaws, gli arrangiamenti sono di entrambi. La grafica della copertina è stata realizzata da GIN, il disegno è di Emiliano Tanzillo, noto fumettista di Dylan Dog.

Mantenendo sempre uno stile e un linguaggio “poco adatto ad un pubblico di minori” (anche se il rapper sostiene il contrario), in Rap in back si ritrovano tematiche tipiche del genere: dall’uso delle droghe leggere al crescere in un ambiente poco favorevole (da cui per sua fortuna è riuscito ad emergere) fino all’amore.

Non mancano di certo i dissing nei vari brani, per esempio sull’uso dell’autotune: “Non ci fosse l’autotune nemmeno cantavi” (Rap is back).

Nel corso della nostra intervista gli abbiamo chiesto cosa abbia fatto per quanto riguarda il canto, ma la risposta è stata che non è interessato al canto, perché rappa, ma che ha preso lezioni quando è stato necessario, per esempio per eseguire alcune parti dei suoi brani.

Non solo di musica, insieme al rapper, italiano di seconda generazione, abbiamo affrontato anche altri argomenti, facendo riferimento agli ultimi avvenimenti, per esempio l’omicidio di Willy.

“Musicalmente, il fatto di avere una crew multietnica è sempre stato un vantaggio, un punto di forza perché riuscivo a rappresentare tutti questi ragazzi. Per quanto riguarda il caso di Willy: ho tanti amici che fanno sport di combattimento e mi hanno sempre detto che quello che imparano deve rimanere sul ring, proprio perché sono coscienti di quello che fanno. Ovviamente, sono senza parole, non può morire così un ragazzo di vent’anni. Penso che chi ha commesso questo reato debba pagare veramente: trovo ingiusto che un ragazzo che ha spacciato per dare da mangiare alla propria famiglia paghi di più di una persona che ha ucciso”

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Per il pubblico di Jamil, la data dell’uscita del nuovo album Rap is back corrisponde anche all’inizio dell’instore tour, definito “freddo” dal rapper per poter rispettare pienamente tutte le misure restrittive di questa emergenza sanitaria. Ha assicurato, quindi, che si svolgerà tutto nella massima sicurezza.

Ecco le prossime date:

25 settembre alla Feltrinelli (Via Quattro Spade, 2) di Verona alle ore 20.00

26 settembre alla Mondadori (C.so Palestro, 28) di Brescia alle ore 15.00

26 settembre da Varese Dischi (Galleria Manzoni, 3) a Varese alle ore 18.00

27 settembre alla Mondadori (C.so Vittorio Emanuele II, 93A) di Piacenza alle ore 15.00

27 settembre alla Mondadori (P.zza Ghiaia, 41/A) di Parma alle ore 17.00

29 settembre alla Mondadori (P.zza A. Stradivari, 6) di Cremona alle ore 15.00

29 settembre alla Mondadori (Via S. Ramelli, 101) di Modena alle ore 17.30

29 settembre da SEMM Music Store (Via G. Oberdan, 24F) a Bologna alle ore 19.30

30 settembre da Le Murate Caffè Letterario (P.zza Delle Murate) a Firenze alle ore 14.30

30 settembre da Sky Stone & Songs (P.zza Napoleone, 22) a Lucca alle ore 16.30

30 settembre alla Galleria del Disco (Via S. Francesco, 96) a Pisa alle ore 18.30

1° ottobre da Saxophone (Viale Roma, 22) a Vicenza alle ore 16.00

Classe 93, anno in cui David Bowie pubblica Black Tie White Nois. Campana di nascita, adottata dalla toscana Cortona (sì, la stessa di Jovanotti), da qualche anno vivo a Milano, di cui mi sono innamorata il 29 giugno del 2013. Perché ricordo la data? Perché a San Siro c’erano i Bon Jovi a infiammare il palco, ed io ero lì a sognare di intervistare la band. Ed eccomi qui: giornalista e studente di musicologia, il mio mantra è Long Live Rock, ma guai a chi disprezza i cantautori….e Beethoven (non il cane).

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