Il Festival delle Idee chiude la seconda edizione con 3.000 presenze e 300.000 contatti social

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Foto: Giampiero de Robertis

Chiude con circa 3mila presenze, oltre il 90% di eventi soldout e quasi 300mila persone raggiunte attraverso i social network la seconda edizione del Festival delle Idee, che si attesta ai primi posti tra le manifestazioni culturali in Italia del 2020.
Dal 15 al 18 ottobre, all’M9 – Museo del ’900 di Venezia Mestre, ospiti del mondo della cultura, della scienza, dello sport, dell’imprenditoria, si sono confrontati e hanno condiviso la loro visione di futuro sul tema Idee per la rinascita.

I numeri:
– Circa 3mila presenze in 4 giorni nonostante le capienze ridotte di quasi due terzi rispetto allo scorso anno a causa delle normative anti-Covid;
– Quasi 300mila persone raggiunte attraverso i canali social;
25 eventi, con oltre il 90% di soldout;
65mila visualizzazioni del sito internet del festival www.festivalidee.it
– Quasi 20mila visualizzazioni su Facebook delle dirette degli eventi;
– Pubblico in prevalenza femminile (60% vs 40%), con il 30% compreso nella fascia 15 – 40 anni;

Un festival che ha vinto la sua scommessa e che si prepara a una terza edizione diffusa nel territorio: in un periodo storicamente difficile ha dimostrato come si possono programmare eventi di alto livello in totale sicurezza, aprendo le porte al desiderio di cultura, condivisione e conoscenza del pubblico.

Tra gli incontri più seguiti, quello di Camila Raznovich, con le tematiche legate al viaggio e alla natura; Corrado Augias, la memoria del passato per comprendere un possibile futuro; Fiona May e Jury Chechi,  lo sport come mezzo per il cambiamento e strumento indispensabile per la crescita delle nuove egenerazioni; Telmo Pievani, lo sguardo del biologo e il futuro visto dai ragazzi della “Generazione Greta”; Vito Mancuso, teologo e saggista, che ci ha insegnato a perseguire la bellezza attraverso la consapevolezza; Marianna Aprile e la sua analisi profonda e prospettica della società; Patrizio Roversi, in viaggio con la mente e il cuore attraverso il suo progetto in VR Coi piedi nell’acqua. Emozionante, a chiusura del festival, l’omaggio di Morgan tra pianoforte, poesia e parola al Maestro e amico Philippe Daverio, preceduto da un saluto in collegamento streaming di Luca Barbareschi, che all’ultimo non ha potuto presenziare per impegni sul set.

Tra gli ospiti anche Federico Rampini, la direttrice del Museo Madre di Napoli Laura Valente, il divulgatore scientifico Massimo Temporelli, Luca Ricolfi, Valeria Parrella, il “re del thriller” Donato Carrisi, lo chef  Tino Vettorello, l’autore di Suburra e Romanzo Criminale Giancarlo De Cataldo, i giornalisti Lorenzo Di Las Plassas e Emilia Costantini, il regista e sceneggiatore Daniele Vicari con il suo esperimento cinematografico innovativo sul Covid-19, la scrittrice Eliana Liotta, l’event manager Sara Benedetti.

Sul tema del festival, anche le voci dell’imprenditoria con Margherita Amarelli (direttrice commerciale e marketing di Liquirizia Amarelli), Roberto Bravin (AD Audi Motorclass), Lorenzo Sironi (Managing Director Italian Icons Campari Group), Marco Vidal (AD The Marchant of Venice, Direttore Commerciale Mavive SpA).

Ultimo appuntamento del Festival sabato 24 ottobre al Padiglione Venezia ai Giardini della Biennale, all’interno del progetto “Aperture Straordinarie” curato da Giovanna Zabotti. Ospiti l’autore e produttore discografico Mogol (ore 15.30) per un viaggio tra versi e liriche alla ricerca della rinascita, e lo scrittore e giornalista Emilio Casalini (ore 17.00), che ci spiegherà come cambiamento sia sinonimo di economia della bellezza.

Nato a Roma nel 1984, ma vivo a Venezia per lavoro. Musicista e cantante per passione e per diletto, completamente autodidatta, mi rilasso suonando la chitarra e la batteria. Nel tempo libero ascolto tanta musica e cerco di vedere quanti più concerti possibili, perchè sono convinto che la musica dal vivo abbia tutto un altro sapore. Mi piace viaggiare, e per dirla con le parole di Nietzsche (che dice? boh!): "Senza musica la vita sarebbe un errore".

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