Celeste Barber contro Instagram: censura solo le donne curvy

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Celeste Barber è una comica e scrittrice australiana, diventata famosa sui social per la sua abitudine di fare il verso alle foto in posa delle star.

Con un pizzico di leggerezza e uno spiccato senso dello humor nel corso degli anni la Barber ha condiviso sul suo profilo Instagram da 7,4 milioni di follower, immagini che la ritraevano affiancata a quelle di attrici e supermodelle, in una sorta di continuo “trova le differenze”.

Il suo profilo si è trasformato in pochissimo tempo in un manifesto di libertà di espressione e di normalità senza filtri. E oltre a far divertire il suo pubblico mettendosi in gioco, è riuscita a diventare ambasciatrice della semplicità e a combattere l’erronea convinzione di dover sempre apparire perfette.

Il suo feed, un post dopo l’altro, ha reso evidente quanto la realtà piena di lustrini e pailettes che rende sui social, sulle copertine e sui cartelloni pubblicitari le celebrities simili a delle icone, sia effettivamente lontana dalla vita di tutti i giorni e dalla quotidianità delle donne comuni.

E quanto, a volte, gli sguardi e le pose che dovrebbero apparire ammiccanti,  possano risultare grottesche e far sorridere più che sedurre.

Nessun vittimismo nelle sue provocazioni e neppure nelle didascalie che accompagnano le immagini, anzi, solo tanta autoironia.

Eppure nelle ultime ore la Barber – che nel suo progetto fotografico ha spesso incluso il marito per “duplicare” le foto di coppie famose – ha iniziato una crociata contro Instgram, lo strumento che l’ha portata alla ribalta.

Il social delle immagini avrebbe infatti la colpa di aver censurato tramite il suo algoritmo, solo i corpi di donne che i canoni estetici classici considerano non proprio “perfetti”. E addirittura di utilizzare criteri per nulla inclusivi per decidere ciò che è in linea con le pubblicazioni e ciò che invece non lo è.

Pare, secondo quanto dichiarato dalla comica, che l’algoritmo prediliga corpi di donne magre, bianche e cisgender. Ci sono infatti diversi episodi di denuncia da parte di donne in sovrappeso, di colore o transgender che hanno visto la cancellazione di immagini da loro condivise sulla piattaforma, perchè considerate in netto contrasto con le regole della community. La prova schiacciante, poi, sarebbe arrivata proprio grazie a una delle ultime immagini pubblicate dalla stessa Barber, in cui imita la posa di Candice Swanepoel, ex modella di Victoria’s Secret.

Le due immagini mettono in mostra esattamente le stesse parti di due differenti corpi femminili, ma la foto che ritrae la modella non ha subito nessuna censura, mentre Instagram ha reso impossibile per molti fans della comica condividere quella pubblicata dalla loro beniamina in quanto considerata “contro le linee guida della community in materia di nudo o atti sessuali”.

Questo cosa vuol dire? Che un nudo è artistico solo se la persona ritratta rientra entro alcuni canoni, taglie o etnie? Che un corpo senza vestiti offende e urta la sensibilità altrui solo se mostra qualche difettuccio e non è sapientemente photoshoppato? In un’epoca in cui le diagnosi di disturbi alimentari tra i ragazzi aumentano in maniera esponenziale e in cui si discute continuamente di lotta al body shaming e di bisogno di inclusività – che ha addirittura spinto Hollywood a rivedere i criteri di ammissione per la candidatura a miglior film agli Oscar – questo non è accettabile.

L’accaduto, come c’era da aspettarsi, ha giustamente attirato l’attenzione di diversi movimenti schierati contro i pregiudizi razziali e di genere che hanno aspramente criticato questa decisione inspiegabile e per nulla egualitaria. E ha portato, quindi, i vertici di Instagram a scusarsi per aver censurato l’immagine in questione. Il colosso social ha parlato di un errore di sistema e si è impegnato a riconsiderare e modificare le linee guida della piattaforma e dell’algoritmo per evitare il verificarsi di situazioni simili.

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