In tv c’è poco spazio per la musica. Talent e “AmaSanremo” non sono cultura

0
Teatri romani

Con la chiusura di cinema, teatri, spazi adibiti a concerto, il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha lanciato un appello alle tv, al fine di concedere uno spazio maggiore alle trasmissioni culturali.

Rai, Mediaset, Sky, La7, hanno risposto immediatamente, dicendosi pronte a rivoluzionare i palinsesti. Ma, almeno riguardo la musica, se vi aspettate di vedere finalmente un po’ di “roba buona” sulle reti ammiraglie Rai, resterete delusi. Quasi tutti gli spazi sono riservati ai talent, a Sanremo e giù di lì.

Mentre su Rai Uno è infatti in programma la versione senior di The Voice (talent peraltro che non ha mai convinto il pubblico) e va già in onda un imbarazzante format dedicato al Festival, AmaSanremo, per programmi di maggior spessore, l’amministratore delegato Fabrizio Salini fa sapere che ci sarà spazio su Rai5 e Raiplay. Non sia mai che la Rai si discosti dallo sponsor di turno e ceda alle “lusinghe” della cultura vera.
La Rai si affibbia da sempre il bollino di colosso culturale: ci aspettiamo dunque di più, su tutte le reti, e non solo quelle minori.

Per quanto riguarda Mediaset, dove il trash regna sovrano, tra il Grande Fratello e Uomini&Donne, di spazio per la cultura non ce n’è mai stato molto. Amici? Ma quello è un talent. E da quando i talent fanno cultura? Attenzione, non voglio assolutamente demonizzare questi format (che tra l’altro iniziano anche a stancare il pubblico), ma il loro scopo è di tutt’altra natura.

Sky per la musica punta su XFactor, altro talent, quest’anno in calata vertiginosa di ascolti. Da quelle parti fanno sapere però che è in partenza anche Sipario, in collaborazione con l’Istituto Luce, un tentativo di avvicinare al teatro anche chi non lo frequenta. Sempre su Sky è già partito Indie jungle, che ripropone l’esperienza di un vero live. Ambedue i programmi sono disponibili su Sky Arte, la rete dove vanno in onda i programmi musicali più interessanti.

Per quanto riguarda La7, c’è desiderio di cooperare, «anche attraverso specifiche iniziative editoriali che stiamo progettando», fa sapere l’amministratore delegato Marco Ghigliani.

Speriamo che anche in questo caso non si tratti solo di “belle parole”. E che si punti alla qualità e non soltanto allo share.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci qui il tuo nome