Mi chiamo Francesco Totti. Oggi in streaming su #Iorestoinsala

Vita di Totti raccontata da lui medesimo senza prendersi sul serio. Forse

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Pop fiction

Mi chiamo francesco Totti
di Alex Infascelli
in streaming a pagamento oggi per
#iorestoinsala

Sala Virtuale Online dell’Anteo
con

Il grande passo, Alla mia piccola Sara, Minuscule, L’hotel degli amori smarriti, Cosa sarà, Unfit, La candidata ideale, Burning, la febbre dell’oro, La vita invisibile di Euridice Gusmao, In un futuro aprile 

Il recensore di questo documentario non capisce niente di calcio e sa a malapena chi sia il signore in questione. Che racconta in prima persona la sua vita, in voce fuori campo, con semplicità, appoggiandosi a un repertorio di superotto e video casalinghi, poi a tutte le riprese televisive della sua lunghissima carriera. Si va da quando bambino giocava a colpire con tiri precisi gli amici che sfilavano su una scalinata romana come “paperelle” (chi ne colpiva di più vinceva un gelato) ed era chiaro che coi piedi poteva fare quel che voleva alle paperelle ai palloni e alle porte, fino ai giorni nostri.
È un racconto gradevole, un bravo ragazzo semplice che fa un mucchio di gol anche da posizioni impossibili. E i gol piacciono sempre anche a chi non capisce niente di calcio. Di tutta la parabola agrodolce della vita di Totti, trionfi amori, umorismo, barzellette e incomprensioni con l’allenatore comprese, al recensore è rimasta la battuta, che non è mica tanto una battuta, che quando il nostro eroe entra in campo e si accende avviene una metamorfosi che lui semplifica così: “Esco da Francesco e divento Totti”. Lì anche il recensore a digiuno di calcio e milanese, ha capito quanto è stato importante per lui,  per Roma e per la Roma. Dal punto di vista dello spettacolo stupisce la poca distanza che c’è tra il Totti autobiografico e il Totti che in uno spot versa un liquido per lavatrici fuori dal bicchierino e dice “Il liquido esce e viene sostituito ed entra subito in campo il fuoriclasse  (il recensore non può fare pubblicità) e la mette subito dentro”. Butta due panni nell’oblò della lavatrice e dice “Due a zero partita chiusa”. Guarda il vecchio detersivo e dice “’A liquido, puoi sta’ in panchina. Tutta la vita”. Poi guarda lo spettatore e dice che lui usa quella capsulina per lavare in lavatrice, e con aria angelica chiede “E tu?” Ecco, non sembrano due mondi diversi. E quasi parlano delle stesse cose, dai trionfi alla panchina. Chi ha scritto le battute per la vita di Totti?

 

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