“Qui Giace un Poeta”, un libro poeticamente ispirato e necessario.

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La coraggiosa casa editrice Jimenez pubblica un libro straordinariamente ispirato nel quale oltre cinquanta autori italiani e stranieri, tra scrittori, artisti, editori e giornalisti raccontano il loro viaggio sulla tomba di poeti e romanzieri.

Il plot fa pensare a qualcosa di triste, malinconico, poco indicato per il momento di per sé già sufficientemente ferale: niente di più fuorviante ed errato.

Il libro si rivela fonte di dinamismo, voglia di compiere lo stesso viaggio iniziatico verso il luogo ove riposano le spoglie di questi grandi artisti.

D’altronde credo fermamente che i musicisti, quelli veri, ossessionati dalla loro musa, disagiati (quello coi capelli arancioni, quello che a vent’anni si mette in testa di riscrivere le regole della popular music, quello con le basette e il ciuffo, quello col vocione che incide a Memphis, il pianista con i riccioli…insomma …si’ loro) insieme con gli scrittori e i poeti…

abbiano davvero effettivamente CAMBIATO il mondo in meglio con le loro creazioni, quelle cartoline agli sconosciuti che hanno mandato in giro sopra magici cerchi di vinile nero.
Tutti gli altri (capitani di industria, condottieri, politici, potenti) erano interessati principalmente a cambiare il loro di mondo e alla lunga…si capisce.
I dreamers vincono.
Per gli altri c’e’ l’oblio.
Il libro è davvero una bella guida di viaggi, un ricordo di persone speciali che sono state capaci di toccare il cuore di milioni di uomini e donne.

“È proprio quello il potere della tomba di un poeta; non solo rafforza la tua fede nella bellezza e nell’arte della scrittura, ma rafforza anche il potere trasformativo di una persona del passato che attraversa il tempo con le sue parole e ti tocca nel presente.”

ROBERT FORSTER – sulla tomba di John Keats – Cimitero acattolico – Roma

Cosa si prova – quali emozioni, ricordi, riflessioni scattano – quando ci si trova di fronte alla tomba di un artista amato? Che storia c’è, dietro quella lapide? E che storia c’è, dietro quel pellegrinaggio? Di questo scrivono gli autori coinvolti: hanno compiuto il loro pellegrinaggio e ce lo han- no raccontato. Massimiliano Governi sulla tomba di Sandro Onofri, Daniele Mencarelli sulle tracce di Camillo Sbarbaro, Barry Gifford tra i cimiteri di Parigi e Venezia, Matteo Trevisani in ricordo di Giordano Bruno, Giovanni Dozzini in cerca di Elio Vittorini, Tyler Keevil tra le bru- ghiere gallesi con Dylan Thomas, Nicola Manuppelli sulle tracce di William Butler Yeats e molti altri ancora.

Alcuni di loro hanno scelto di descrivere che fine abbiano fatto, post mortem, alcune coppie celebri della letteratura, altri si sono avventurati anche tra tombe di personaggi che, nel loro ambito e a loro modo, potevano definirsi poetici. Insieme compongono un mosaico di pellegrinaggi letterari su tombe di poeti, scrittori e artisti, per parlare, attraverso la morte, della vita e dell’arte.

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