A Barcellona un esperimento per capire se è possibile ripartire con i concerti 

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©Riccardo Medana

Luca De Gennaro è tranchant: «Intanto il Primavera Sound, insieme alla Fight Aids And Infectious Deseases Foundation e all’Ospedale Universitario di Barcellona, ha organizzato una sperimentazione clinica su più di mille persone per rendere possibili i concerti anche senza distanza sociale. A metà gennaio si sapranno i risultati. Gente che si muove per risolvere».

Cosa è successo? Mentre in Italia (e quasi ovunque nel mondo) si continua a teorizzare la ripresa dei concerti, ovviamente non si sa come né quando, a Barcellona hanno organizzato un esperimento molto interessante per provare a passare dalla teoria alla pratica. 

I soggetti citati in apertura hanno messo in piedi un evento alla Sala Apollo, uno dei club più importanti di Barcellona, per capire a quali possibili problemi si andrebbe incontro organizzando un concerto senza distanziamenti. Chiariamo subito che nel caso, più che di un concerto, è giusto parlare di un esperimento scientifico. Infatti tutto è stato organizzato in completa sicurezza in modo da scongiurare contagi o altri guai. Un esperimento approvato dal Ministero della salute spagnolo, che ha dato il suo benestare.

Qualche giorno fa oltre 1.000 persone sono state convocate alla Sala Apolo. Tutti sono stati sottoposti a uno screening con un test rapido dell’antigene. Poi 500 sono stati selezionati a caso per assistere a un concerto gratuito (durante il quale erano obbligatori la mascherina e l’uso dei disinfettanti, ma era consentito il consumo di bevande), mentre gli altri sono stati rimandati a casa.

Il giorno successivo, i partecipanti al concerto sono stati nuovamente sottoposti a test, questa volta un tampone nasofaringeo. E prossimamente, a otto giorni dall’evento, le stesse persone dovranno effettuare un nuovo test rapido.

L’obiettivo clinico alla base del concerto-prova è duplice: da una parte capire meglio l’affidabilità dei test antigenici rapidi (soprattutto sugli asintomatici) e dall’altra mappare quanto una situazione del genere possa essere effettivo veicolo di contagio. Il tutto servirà a valutare se già nei prossimi mesi, ovviamente mettendo in pratica tutte le precauzioni del caso, sarà possibile far ripartire i concerti. 

Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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