I 50 migliori album pubblicati nel 1971

1
1971

1971, anno memorabile. Chi era un ragazzo allora, a meno che non fosse ricco di famiglia, sicuramente avrà avuto difficoltà ad acquistare tutti i dischi che gli piacevano. Infatti nella storia della musica non esiste un altro anno così ricco di capolavori: praticamente non passava settimana senza che uscisse qualcosa di interessante. Spesso erano dischi memorabili.

A volte ne venivano publicati anche più d’uno lo stesso giorno. Per esempio il 19 marzo uscirono Aqualung dei Jethro Tull e The Yes Album degli Yes. E il 9 settembre Imagine di John Lennon e Trafalgar dei Bee Gees. Poi c’era chi ne pubblicava un paio in meno di 12 mesi, come gli Yes e gli Emerson Lake & Palmer. E poteva capitare che nei famosi studi A&M di Hollywood venissero incisi praticamente in contemporanea album stratosferici come Blue di Joni Mitchell e Tapestry di Carole King.

1971

Se il 1970, con lo scioglimento ufficiale dei Beatles, aveva archiviato anche in modo simbolico gli anni Sessanta, il 1971 si rivelerà assolutamente pirotecnico. Tanti album strepitosi, abbiamo detto, ma non solo. Nasceva Tower Records, la prima catena di negozi di dischi su scala mondiale. Il 14 giugno a Londra apre il primo Hard Rock Cafe. E il 2 ottobre andava in onda la prima puntata di Soul Train, il primo programma televisivo dedicato alla black music (ha resistito 35 anni, fino al 27 marzo 2006). A febbraio David Bowie fa un breve tour negli Stati Uniti per promuovere The Man Who Sold the World, da cui scaturirà l’idea del personaggio di Ziggy Stardust. Il 12 maggio Mick Jagger sposa Bianca Perez Morena de Macias. Il 3 luglio a Parigi muore Jim Morrison. A dicembre ci fu un incidente sulla scena a Montreux mentre Frank Zappa and the Mothers of Invention stavano suonando: uno spettatore sparò un razzo, incendiando il tetto del teatro. Ispirandosi a quell’episodio, qualche tempo dopo i Deep Purple avrebbero scritto la celeberrima Smoke on the Water. 

Proprio i Deep Purple, assieme a Led Zeppelin e Black Sabbath, fanno esplodere definitivamente l’hard rock. Mentre il classic rock resiste grazie a Rolling Stones e The Who. La lista dei gruppi che si muovono in ambito progressive è ormai lunga: Genesis, Yes, Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Gentle Giant. E negli Stati Uniti c’è una vera deflagrazione tra cantautori (Leonard Cohen, Joni Mitchell, Carole King, Laura Nyro, John Prine, David Crosby), country rock (C.S.N.&Y., Flying Burrito Brothers) e il southern rock della Allman Brothers Band. Poi c’è la black music in tutte le sue varianti: Marvin Gaye, Isaac Hayes, Sly and the Family Stone, Nina Simone, i Funkadelic del funambolico George Clinton. Mentre nel Regno Unito nasce il glam grazie a David Bowie e ai T. Rex di Marc Bolan.

Ma ottima musica inizia ad arrivare anche da luoghi diversi dai “soliti” USA e UK. In Germania scoppia il krautrock (Can, Tangerine Dream, Faust, Kraftwerk, Popol Vuh), in Francia c’è un personaggio geniale come Serge Gainsbourg. E Fela Kuti è nigeriano.

Pure in Italia succedono belle cose: Sanremo lo vincono Nicola Di Bari e Nada con Il cuore è uno zingaro, ma al terzo posto si piazzano Lucio Dalla e l’Equipe 84 con 4 marzo 1943. E il rock inizia a conquistare la ribalta, grazie a gruppi come New Trolls, Le Orme, Delirium, Osanna, Formula 3, The Trip, Il Rovescio della Medaglia.

Si fanno avanti personaggi capaci di parlare una lingua nuova come Claudio Rocchi e l’immortale Mia Martini. Fabrizio De André dà alle stampe il capolavoro Non al denaro non all’amore né al cielo, basato sull’antologia di Spoon River. Mentre Lucio Battisti mostra i primi segni di insofferenza verso lo star system, pubblicando un album come Amore e non amore, che onestamente non è tra i suoi migliori, ma fa intravedere una voglia di sperimentare che toccherà il suo culmine con i cosiddetti “album bianchi” incisi nell’ultima fase della sua carriera.    

10 capolavori assoluti

Ora basta parole, passiamo ai titoli. Nella prima lista ho inserito 10 capolavori assoluti che chiunque ami la musica dovrebbe avere nella propria discografia (avvertenza: nelle prime tre liste l’ordine è cronologico, sulla base della prima pubblicazione: all’epoca non succedeva quasi mai che i dischi venissero pubblicati lo stesso giorno in tutto il mondo).

Pearl di Janis Joplin (11 gennaio)
The Sticky Fingers dei Rolling Stones (23 aprile)
What’s Going on di Marvin Gaye (21 maggio)
Blue di Joni Mitchell (2 giugno)
Who’s Next degli Who (14 agosto)
At Fillmore East della Allman Brothers Band (2 settembre)
Imagine di John Lennon (9 settembre)
Led Zeppelin IV dei Led Zeppelin (8 novembre)
Hunky Dory di David Bowie (17 dicembre)
The Concert for Bangladesh, Interpreti vari (20 dicembre)

10 album italiani

Concerto grosso dei New Trolls (10 maggio)
Volo magico N° 1 di Claudio Rocchi (31 maggio)
Amore e non amore di Lucio Battisti (26 luglio)
Collage delle Orme (8 settembre)
Piero Ciampi di Piero Ciampi (15 settembre)
Opera prima dei Pooh (29 settembre)
L’uomo degli Osanna (12 ottobre)
…E se fumarono a Zazà di Gabriella Ferri (6 novembre)
Non al denaro non all’amore né al cielo di Fabrizio De André (11 novembre)
Oltre la collina di Mia Martini (18 novembre)

1971

Altri 30 album

If I Could Only Remember My Name di David Crosby (22 febbraio)
Aqualung dei Jethro Tull (19 marzo)
The Yes Album degli Yes (19 marzo)
4 Way Streets di Crosby, Stills, Nash & Young (7 aprile)
L.A. Woman dei Doors (19 aprile)
Here Comes the Sun di Nina Simone (4 maggio)
Maggot Brain dei Funkadelik (11 maggio)
Song of Love and Hate di Leonard Cohen (18 maggio)
Tapestry di Carole King (9 giugno)
Teenage Head dei Flamin’ Groovies (23 giugno)
Coat of Many Colors di Dolly Parton (8 luglio)
Masters of Reality dei Black Sabbath (21 luglio)
White Light di Gene Clark (22 agosto)
Shaft di Isaac Hayes (29 agosto)
Live! di Fela Ransome-Kuti and the Africa ’70 with Ginger Baker (30 agosto)
Trafalgar dei Bee Gees (9 settembre)
Histoire De Melody Nelson di Serge Gainsbourg (18 settembre)
Electric Warrior dei T. Rex (24 settembre)
Every Picture Tells a Story di Rod Stewart (2 ottobre)
Pawn Heart dei Van Der Graf Generator (16 ottobre)
American Pie di Don McLean (23 ottobre)
Meddle dei Pink Floyd (31 ottobre)
John Prine di John Prine (5 novembre)
A Nod Is as Good as a Wink… To a Blind Horse dei Faces (5 novembre)
Madman Across the Water di Elton John (5 novembre)
Nursery Crime dei Genesis (12 novembre)
Nilsson Schmillsson di Harry Nilsson (12 novembre)
There’s a Riot Goin’ on di Sly and the Family Stone (20 novembre)
Pictures at an Exhibition di Emerson, Lake & Palmer (27 novembre)
Tago Mago dei Can (2 dicembre)

1971

Poi ci sono anche questi

Come ho già detto, nel 1971 sono usciti davvero tanti dischi interessanti. Quando ho stilato l’elenco iniziale, erano oltre 80. Poi li ho ridotti a 50, non senza qualche rimpianto. Ecco quelli rimasti fuori, in rigoroso ordine alfabetico. 

Surfs Up dei Beach Boys, In the Purple Valley di Ry Cooder, Love It to Death di Alice Cooper, Fireball dei Deep Purple, Tarkus di Emerson, Lake & Palmer, Angel Delight dei Fairport Convention, Faust dei Faust, Future Games dei Fleetwood Mac, Flying Burrito Brothers dei Flying Burrito Brothers, Acquiring the Taste dei Gentle Giant, Salisbury degli Huriah Heep, Islands dei King Crimson, Fog on the Tyne dei Lindsfarne, Thru the Years di John Mayall, High Time degli MC5, RAM di Paul & Linda McCartney, Gather Me di Melanie, Every Good Boy Deserves Favour dei Moody Blues, Brain Capers dei Mott The Hoople, Gonna Take a Miracle di Laura Nyro, Teaser and the Firecat di Cat Stevens, Alpha Centauri dei Tangerine Dream, Mud Slide Slim and the Blue Horizon di James Taylor, Fragile degli Yes, 200 Motels di Frank Zappa.

1971

E per finire (ciao 1971…)

Dolce acqua dei Delirium, Formula 3 della Formula 3, I borghesi di Giorgio Gaber, La Bibbia de Il Rovescio della Medaglia, Amore caro amore bello di Bruno Lauzi, Caronte dei The Trip.

1971

Alcuni contenuti o funzionalità non sono disponibili senza il tuo consenso all’utilizzo dei cookie!

 

Per poter visualizzare questo contenuto fornito da Facebook Like social plugin abilita i cookie: Clicca qui per aprire le tue preferenze sui cookie.

Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

1 COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci qui il tuo nome