È morto il leggendario produttore Phil Spector, inventore del cosiddetto “wall of sound” che ha caratterizzato tanti dischi di successo. Tra gli album cui lavorò, ci sono capolavori assoluti come Let It Be dei Beatles e alcuni lavori di John Lennon (con lui nella foto in apertura). A dare la notizia è stato il sito TMZ, che riferisce che Phil Spector è morto per complicanza da Covid.
Il suo primo successo fu To Know Him Is To Love Him, realizzato nel 1958, quando era ancora al liceo. Iniziò poi un’ascesa inarrestabile segnata da brani leggendari come Unchained Melody dei Righteous Brothers, Be My Baby delle Ronettes e tante altre canzoni che hanno dominato le classifiche mondiali.
A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, Spector era considerato un visionario per aver creando il “Wall of Sound”, che fondeva vivaci armonie vocali con sontuosi arrangiamenti orchestrali: produsse decine di canzoni che hanno fatto la storia del pop, come Da Doo Ron Ron e He’s a Rebel.
L’lenco degli album cui ha lavorato è incredibile, si va da River Deep – Mountain High di Ike & Tina Turner a The Concert for Bangladesh e All Thing Must Pass di George Harrison. Poi Imagine, Some Time in New York City e Rock’n’Roll di John Lennon, che lo definì «il più grande produttore di sempre». E ancora: Death of a Ladies’ Man di Leonard Cohen, End of the Century dei Ramones, Season of Glass di Yoko Ono.
Il produttore, che aveva 81 anni, stava scontando una condanna a 19 anni per l’assassinio dell’attrice Lara Clarkson, protagonista di Barbarian Queen e altri film di serie B: nel 2003 la trovarono uccisa a colpi di arma da fuoco nell’atrio della villa di Spector sulle colline che si affacciano su Alhambra, una modesta cittadina suburbana ai margini di Los Angeles. Spector ha sempre sostenuto che l’attrice si fosse suicidata.