Vasco, Giorgio Armani, la puttana e la vecchietta

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Vasco
Foto di Toni Thorimbert

Oggi è il compleanno di Nessun pericolo… per te: uscì il 24 gennaio 1996. In occasione della pubblicazione di questo album, feci un’intervista con Vasco a Los Angeles e organizzai un servizio fotografico con Toni Thorimbert per Max a Las Vegas e nel deserto circostante. max9620Avevo avuto l’idea di proporre tre diverse copertine del giornale, in modo che ogni fan potesse scegliere quella che preferiva. Era la prima volta che succedeva in Italia.

Ci incontrammo nella Città degli Angeli e andammo fino a Las Vegas in auto. Vasco, Guido Elmi e Floriano Fini alloggiavano nell’imponente Caesar Palace; Toni, Tania Sachs ed io in un hotel più modesto fuori dallo Strip. Restammo lì tre giorni: quelle 72 ore sono state davvero cariche di emozioni ed episodi curiosi.

Ricordo per esempio la faccia stranita dei camerieri quando ci sedevamo al ristorante… per mangiare (lì si gioca anche durante i pasti). O il panico che ci colse quando, dopo due giorni di lavoro ci rendemmo conto che non avevamo nemmeno un’immagine da utilizzare per la copertina. E dovevamo portarne a casa tre… Sarebbe stato risolutivo il terzo e ultimo giorno di lavoro nel deserto del Nevada, dove tra l’altro Vasco mi fece ascoltare in anteprima Gli angeli, canzone dedicata a Maurizio Lolli.

Per chi non lo sapesse, dico che Maurizio è stato una figura fondamentale nella storia di Vasco: si erano conosciuti a casa di Guido Elmi, dove ogni tanto facevano una jam session assieme. Poi era entrato nel suo staff, prima come autista, poi come personal manager, diventando praticamente il suo “uomo ombra”. Nel periodo più “tosto”, quello del mitico capannone di Casalecchio, era Lolli a fare da trait d’union tra il mondo onirico in cui si era rifugiato Vasco e la realtà. La storia è nota: spesso il Blasco stava sveglio per tre giorni di seguito, poi dormiva per altri tre giorni. Buttava giù pillole e saltava i pasti. Maurizio si prendeva cura di lui come un fratello maggiore, convincendolo a mandare giù qualcosa, magari una tazza di latte con parecchi cucchiai di zucchero. Insomma, era molto più di un manager: ruolo che avrebbe ricoperto fino al 21 agosto 1994, giorno della sua morte, causata da un cancro ai polmoni.

Il terzo giorno di permanenza a Las Vegas decidemmo di andare nel deserto. Una volta arrivati, Vasco mi passò le cuffiette del suo registratore portatile dicendomi: «Credo sia arrivato il momento di farti ascoltare qualcosa». Partirono le note de Gli angeli, restai fulminato dall’intensità di quella canzone, a mio avviso una delle sue più belle: «Qui è logico / cambiare mille volte idea / ed è facile / sentirsi da buttare via… / Vivi in bilico / e fumi le tue Lucky Strike / e ti rendi conto / di quanto le maledirai…». Non era necessario essere un genio per capire a chi era dedicata. Con un semplice cenno del capo Vasco me lo confermò. Una lacrimuccia scese furtiva. E anche se sono passati oltre 20 anni, ogni volta che riascolto quel pezzo non posso fare a meno di commuovermi.

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In una delle tre copertine cui accennavo prima, Vasco indossa un elegante cappotto di cachemire nero. Dovete sapere che quel cappotto è griffato Giorgio Armani. Il rocker lo aveva comprato qualche giorno prima nella sua boutique di Rodeo Drive, a Beverly Hills. La persona incaricata di saldare il conto prima di pagare chiese se si poteva avere «uno sconticino».

Foto di Toni Thorimbert
Foto di Toni Thorimbert

La commessa, sdegnata, rispose qualcosa tipo «non fa parte della nostra policy» e trattenne dalla carta di credito l’intero importo. Evidentemente l’episodio in qualche modo giunse alle orecchie del grande stilista. Infatti, una volta rientrato in Italia, Vasco ricevette un biglietto di scuse con l’invito di recarsi nel suo show room alla prima occasione: Armani lo rivestì da capo a piedi, lui e alcuni componenti del suo staff, questa volta senza presentare il conto. Da allora il rocker e lo stilista sono rimasti in contatto, e Mr. Giorgio ha assistito dalla tribuna d’onore a svariati concerti.

Un altro aneddoto che ogni tanto mi diverto a raccontare successe nella hall del Caesars Palace. Una sera uno della combriccola arrivò tutto ansimante dicendo: «Ragazzi, ho visto la madonna. È bellissima!». Tornò al bar, dove lei lo stava aspettando, per ricomparire davanti a noi pochi minuti dopo ancora più trafelato: «Ragazzi, mi servono 500 dollari in contanti. Chi me li presta?». Ho già detto che oltre a Vasco e al sottoscritto, facevano parte della “spedizione” Tania Sachs, Floriano Fini, Guido Elmi, Roccia, Toni e il suo assistente. Ma non dirò di chi si tratta nemmeno sotto tortura… Del resto eravamo lì per l’album Nessun pericolo… per te, e ve lo ricordate cosa dice l’omonima canzone, vero? «Ho una puttana fuori che mi aspetta / per portarla a casa / ebbene sì, lei mi ama oramai… / So quel che faccio e perché / vuoi saperlo… / I wanna sex!».

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Con Vasco negli States sono stato anche un’altra volta, nel febbraio del 2008, quando organizzai intervista e servizio fotografico (in questo caso con Efrem Raimondi), per Il mondo che vorrei, sempre per una copertina per Max.

Foto di Efrem Raimondi
Foto di Efrem Raimondi

Vasco aveva affittato una villa sulle colline di Hollywood. Tania ed io invece stavamo al Roosevelt Hotel, quello che ospitò la prima edizione degli Oscar (è proprio di fronte al Chinese Theatre). Restai lì per una settimana, ci incontravamo all’ora del the e per cena. Finita la cena, lui tornava nella sua villa in collina e Tania e il sottoscritto in hotel. Siccome io ero motorizzato e lei no, un paio di volte feci da autista scorrazzando su e giù per Los Angeles Vincenzo Mollica e Fabio Volo, che erano lì per gli Oscar e ai quali Tania voleva far ascoltare il disco in anteprimaUna sera si unì alla combriccola anche Armando Gallo, giornalista pure lui e amico di vecchia data, che abita a L.A. da molti anni. Di norma Vasco frequentava solo ristoranti italiani. Quella sera Saverio Principini, musicista e proprietario di uno studio, nonché responsabile della logistica quando il Blasco era nella Città degli Angeli, riuscì a convincerlo ad andare in un ristorante giapponese che era stato appena inaugurato ed era frequentato dalla crème di Hollywood. In effetti c’era un concentrato di star sbalorditivo: attori, musicisti, produttori. Vasco era incuriosito dalla situazione, ma per niente attratto dal cibo: spiluzzicò qualcosa, evidentemente senza gradire.

Per uscire dal ristorante bisognava scendere alcuni scalini, lì davanti c’era un autentico plotone di fotografi e scattavano come pazzi. Ma quando uscimmo noi non partì nessun flash. Del resto Vasco in California non lo conoscono (è anche per questo che ci va spesso). Mentre Saverio stava recuperando l’auto, Vasco, io e gli altri rimanemmo lì in disparte a goderci la scena. A un certo punto sbucò dalla porta del ristorante una vecchietta che avrà avuto almeno 80 anni, con un viso segnato da rughe profonde e un trucco pesantissimo. Non ho mai saputo chi fosse. Però i fotografi si misero a urlare come matti, i flash illuminarono la scena a giorno… Ricordo di aver osservato attentamente l’espressione dipinta sulla faccia del Blasco. Era un mix tra lo stupito e il divertito. Non gli domandai nulla, ma credo di non sbagliare se dico che per lui è stato un po’ come vedere un film che aveva vissuto migliaia di volte. Solo che quella volta lui era un semplice spettatore, e la vecchietta la star.

Concludo questo post con due foto scattate da Toni Thorimbert a Las Vegas. Non sapevo nemmeno che esistessero queste immagini. Me le mandò qualche anno fa Guido Elmi.

Foto di Toni Thorimbert
Foto di Toni Thorimbert
Foto di Toni Thorimbert
Foto di Toni Thorimbert
Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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