L’altra metà del pianeta Cinema

Pierfranco Bianchetti e le donne del grande schermo

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©Carlo Costanzelli, “Claudia Cardinale”

L’altra meta del pianeta cinema
di Pierfranco Bianchetti
Aiep Editore
20 euro

Pierfranco Bianchetti, organizzatore, cronista e innamorato di cinema (nonchè firma di Spettakolo) dice la sua sulle donne nel cinema in un libro bello fitto di 270 pagine, L’altra metà del pianeta Cinema, uscito da Aiep Editore : la copertina promette “Cento Donne sul grande schermo”, ma forse sono anche di più, in 26 capitoli che non seguono un ordine cronologico o una volontà enciclopedica: il primo capitolo è Dolce tenera e ribelle. La donna nel cinema degli anni Settanta (e si parte con Non torno a casa stasera di Francis Ford Coppola che apre le porte del cambiamento) e l’ultimo Le donne bionde e misteriose di Alfred Hitchcock (ma è un pezzo su come Hitchcock cambiava le carte in tavola). Nel mezzo è tutto un correre di qua e di là, un po’ come correre da un cinema all’altro, tra entusiasmo e vocazione militante, tra divine e dive, indimenticabili e maledette, dimenticate e milanesi, afroamericane, donne dell’est, attrici, sceneggiatrici, registe, intriganti, spie, combattenti, commesse e gran signore, suffragette e specialiste hollywoodiane del pettegolezzo. Insomma, non è un manuale. Anzi, come dice nella presentazione la regista e sceneggiatrice Francesca Comencini “si ha l’impressione di effettuare un volo e di planare su mondi cinematografici molto diversi tra loro”. Sarà che il libro è nato da pezzi d’occasione, sarà che poi la passione ha spinto ad aggiungere capitoli che nascono da capitoli, ma quello che emerge, lo sottolinea la Comencini, è che “il cinema è un linguaggio che dice ciò che vuol dire, ma anche ciò che gli sfugge”: le donne nei film sono incasellate, prigioniere di stereotipi, la loro forza viene vissuta come minacciosa. E quella forza “il cinema, messo lì a tacerla, per effrazione, involontariamente, forse senza nemmeno vederla, la celebra, la esalta. Poi, come una risacca, la silenzia di nuovo”. L’altra metà del pianeta Cinema potrebbe avere un sequel, perché in questo magma di affetto e cinefilia, Bianchetti ammette di aver lasciato qualcosa per la prossima volta, per esempio le donne nel cinema di Fellini, le donne nel cinema di Bergman,  le svedesi viste dal maschio nella commedia all’italiana e sicuramente le supereroine in tutina da fumetto. Alla prossima.

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